The Project Gutenberg EBook of Cappidazzu paga tuttu, by Nino Martoglio and Luigi Pirandello This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included with this eBook or online at www.gutenberg.org Title: Cappidazzu paga tuttu Teatro dialettale siciliano volume settimo Author: Nino Martoglio Luigi Pirandello Release Date: April 10, 2011 [EBook #35804] Language: Italian *** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK CAPPIDAZZU PAGA TUTTU *** Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli, Barbara Magni and the Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net (This file was produced from images generously made available by The Internet Archive) NINO MARTOGLIO E LUIGI PIRANDELLO TEATRO DIALETTALE SICILIANO VOLUME SETTIMO 'A VILANZA (LA BILANCIA) CAPPIDDAZZU PAGA TUTTU CATANIA CAV. NICCOLÒ GIANNOTTA, Editore LIBRAIO DELLA REAL CASA PROPRIETÀ LETTERARIA _ai sensi del testo unico della legge 25 giugno 1865, 10 agosto 1875 e 18 maggio 1882, approvato con R. Decreto e Regolamento 19 settembre 1882_ Proprietà artistica, di rappresentazione e di traduzione, riservate per tutti i paesi, compresi la Svezia, la Norvegia e l'Olanda--Copyright by Società Italiana degli Autori--Milano, Corso Venezia N. 6. Tutti gli esemplari di questa edizione portano la firma dell'Autore. Le copie non munite di essa firma, si reputano, quindi, contraffatte. Unica versione autorizzata dagli Autori per la rappresentazione. Officine di Arti Grafiche dell'Editore CAV. VINCENZO GIANNOTTA nel Reale Ospizio di Beneficenza--_Via Crociferi, 15_--CATANIA CAPPIDDAZZU PAGA TUTTU Commedia in tre atti con le maschere di Pirandello e Martoglio PERSONAGGI DON NZULU VENTURA 50 anni; grigio; capelli piuttosto folti e lunghi; tutto raso; volto stanco, da malato; occhio vivacissimo; movimenti e gesti rapidi; tradisce di tanto in tanto come degli improvvisi arresti al cuore e al respiro. Veste alla buona. Parla, ora con umiltà, ora con bonaria indulgenza o fine arguzia, ma pure a tempo e a luogo, sa levarsi su tutti all'improvviso con grande e generosa fierezza, da dominatore. DONNA PRÀZZITA CANNALONGA sua cugina; 55 anni; donnone atticciato, dalla faccia rinfichita, gialliccia, itterica fin nelle labbra smorte. Affetta un fare e un parlare mellifluo, sotto al quale traspare acre e in continuo fermento il veleno accumulato in tanti anni di sterili aspirazioni e di voglie insoddisfatte. Veste con decoro e ricercatezza, ma all'antica, con sul capo una «spagnoletta» di merletto nero; mezzi guanti di seta, e lenti con lunga catenina d'oro. TIDDA SPINA cugina di entrambi; 38 anni; simpaticissima, sanguigna, di una avvenenza non del tutto ancora svanita; occhi grandi, vivaci, provocanti; carattere buono per natura, ma ribelle, impulsivo, sempre pronto all'aggressione, fino ad apparire da forsennata, quantunque in principio faccia di tutto per dimostrarsi mansueto e accomodante. Veste abiti di taglio semplice, ma di colori accesi; porta anch'essa la spagnoletta, ma di merletto bianco; e calza con gusto, scarpette di coppale, con tacchetti alti su calzette rosse, fiammanti: ha nell'aria e nel vestire un che della sivigliana. RACHILINA NISCEMI nipote di donna Pràzzita; 20 anni; figurina esile, bionda, occhi languidi, colorito roseo, denti e unghie curatissimi, pettinatura bizzarra, con fiocchi e pettinesse; aria sentimentale, facile alla commozione; leggiadra; si lascia per natura indurre a innamorarsi di questo e di quello, ma senza malizia e un po' sospirosamente. Veste di chiaro, all'ultima moda, con cappellino a fiori. DON LIDDU BELLÈ 24 anni; giovanotto elegantissimo, squisitamente curato nei modi e nel vestire, con un che di femminile non affettato, e senza scapito di una certa maschile fierezza che sa usare all'occasione, come di chi nel pieno vigore della salute e nella spensierata indipendenza dei mezzi, sa di non dovere temer di niente e di nessuno. DON NITTU SCAVU 28 anni; magro, pallido, stremenzito; senza mezzi e senza risorse, con nascosti eroici sacrifizii, simula una eleganza ridicola, che tradisce pur non di meno la miseria. DON IACU NACA 39 anni; robusto, spavaldo, spocchioso, parla con voce rotonda e gesto teatrale da maffioso; è però in fondo pauroso e calcolatore, sorretto solo da una grande improntitudine, pronta a calar le vele a ogni minaccia d'uragano. Veste con pacchiana eleganza, sovraccarico d'anelli e di ciondoli. DON GASPARINU SÒLIMA 40 anni; magro; bilioso, nervosissimo e quindi irrequieto; gestisce e parla a scatti e a schizzi, tartagliando; ombroso, diffidente; diventa minaccioso e pericoloso appena si sente preso di fronte; veste compostamente, con sobria eleganza, da persona agiata. BRASI NASCA servo di don Nzulu; 40 anni; tozzo, semplicione, con faccia da scemo, e sguardo spento, che però s'illumina di tanto in tanto di sorniona e furbesca malizia; veste goffamente, e si muove con ondeggiamenti da pachiderma. DON SCIAVERIU sarto di provincia; 45 anni. DONNA RUSULINA sua moglie; 42 anni. LE MASCHERE CAPPIDDAZZU PAGA TUTTU enorme cappello a cupola dalle amplissime tesi rigide con nappe e fiocchi penduli, tutto nero; ampia cappa di seta nera, con largo bavero e lunghi fiocchi come sopra: maniche a sbuffi fermi nel polso con risvolti bianchi, smerlettati; la cappa è lunga fin sotto i ginocchi; calzoni alla francese, larghi alla coscia e stretti al tallone, con tasche davanti; panciotto di velluto nero alla marescialla; ampio colletto inamidato a svolti sul bavero della cappa e cravattone a svolazzo anch'esso nero, di crespo di Cina; scarpe a gondola di camoscio nero; borsa di seta a maglia, con bocca d'argento ad anello a molla, capace e rigonfia, pendente sotto il panciotto. LA VECCHIA DI L'ACITU abito di lana color tabacco di Spagna, tutto a smerli, guarniti di gallone nero, lustro, con guardinfante; pellegrina di panno viola sulle spalle; parrucca grigiastra; occhiali a staffa; mezzi guanti, e un fiasco capace, tutto pancia, dal collo a fungo, strettissimo: vi si legge in mezzo, a grossi caratteri neri: «Acitu». LA ZÌ VITTULA abito, anch'esso con guardinfante, a liste trasversali rosse e bianche, le rosse il doppio più larghe delle bianche, senza gale, e tutto pendulo di code di gatto; parrucca nera; bottoni a occhi di gatto; fermagli a zampe unghiute; le braccia nude fino al gomito, e guanti bianchi fino al polso. DONNA TINNINA parrucca biondo-dorata, a lunghi boccoli; abito anch'esso a guardinfante, tutto a sbuffi, a gale, a trine, aereo, vaporoso; scarpine di seta dello stesso colore, e calze rosee; guanti di seta bianchi, lunghi fino al gomito; ventaglio di merletto; astuccio con fialette di sali, d'argento; una sciarpa di finissimo velo rosa sulle spalle. DON NINNARU giacca cortissima, attillata, di panno nero, di poco più lunga davanti, con gli orli gallonati di seta; grande fiore all'occhiello; fazzoletto di finissima batista, per metà fuori della tasca; calzoni chiari a tubo, larghi, a quadretti bianchi e neri, con larga banda nera; panciotto corto di velluto rosso-granato, a doppio petto e con larghi risvolti; camicia con merletti, allo sparato e ai polsi; cravatta nera a farfalla e colletto alto ad ali; mazzetta di ebano con pomo di avorio; scarpe alla francese, con tacchi alti, e tuba di media altezza con falde rigide. DON SUCASIMULA farsetto lustro, sorcigno, stretto alla vita, stretto e corto di maniche e molto accollato, con miserrimo bavero; panciotto di seta color nocciola che appare appena a due punte sotto il farsetto abbottonato; calzoni bianco-latte alla cavallerizza; mezze scarpe di coppale, un po' scorticate e ghette color nocciola; tuba alta a cono con falde tese strettissime; guanti d'un bianco-sporco, filettati di nero; colletto altissimo e cravattina nera, piccolissima; bastoncino di canna spagnuola con testina di cane; occhialetto (_monocolo_) cerchiato e con sostesto di finto oro, appeso ad una catenina anch'essa d'oro falso, fissato al bavero; fiore all'occhiello. PEPPI NNAPPA calzoni strettissimi al ginocchio, che finiscono a campana, così ampia da nascondere quasi il piede; giacca larga e corta ampiamente scollata con largo bavero; il tutto di velluto olivigno; fazzoletto di seta rosso, fuori della tasca; cravatta svolazzante; colletto rivoltato alla marinaia, e camicia di flanella chiara, con taschino sulla sinistra; il panciotto è sostituito da una larga fascia rossa a frangia, sotto la quale s'intravede il calcio di una grossa pistola; berretto a barca con code, pettinatore a fiaccagote, e coppie di fiammiferi di legno insellati nell'orecchio destro; enorme canna d'India, con manico di corno. DON COLA MECCIU parrucca di capelli neri, lunghi, a istrice; finanziera stretta alla vita e lunghissima, con calzoni alla francese, il tutto di stoffa color acciaio, disegnata a scaglie; colletto altissimo, dritto; cravatta a punte, all'insù; cappello a staio, sempre in una mano insieme con un ampio fazzoletto di seta gialla, nell'altra mano un ombrello verde, scarpe a punta con tacchi altissimi. GIUFÀ calzoni aderentissimi fino al ginocchio, di fustagno turchino; amplissima giacca della stessa stoffa, con capacissime tasche imbottite, lunga fin quasi ai ginocchi; camiciona di tela grossolana, spettorata, calzettone di lana nera rivoltate alle ginocchia; zoccoli; berrettino tondo, senza falda e con nappa in cima; porta un sacco di tela d'Olanda, colmo e ricoperto di frasche; cammina con le gambe larghe. Avvertenza: Per quanto gli autori abbiano segnate tutte le battute delle singole scene più concertate, non che quelle intercalate dagli spettatori alla commediola del terzo atto, per la maggiore evidenza ed efficacia della rappresentazione, si affidano agli interpreti di questa commedia, ove occorra, fondano insieme queste battute, o altre ne aggiungano, con parsimonia e buon senso, laddove la scena sembri per avventura languire o il cambiamento del vestiario sia causa di non preveduti indugi. ATTO PRIMO La scena rappresenta un ampio salotto in casa di Don Nzulu, con la volta scompartita, in fondo, di tre archi, sostenuti da due colonne.--Arredo borghese, modesto e un po' antiquato. Comune a destra, uscio a sinistra e tre in fondo, uno per ogni arcata.--Destra e sinistra dello spettatore.--La scena è uguale per tutti e tre gli atti. SCENA I. D. Nzulu e Brasi, poi D.ª Pràzzita e Rachilina. (_don Nzulu è sdraiato su una greppina e sonnecchia agitandosi. Brasi in grembiule, con un piumaccio in mano, è intento a spolverare i mobili; si accosta alla greppina e spolvera anche i calzoni impolverati e le scarpe di D. Nzulu, che, dimenandosi, lo fa sobbalzare e poi ridere da scemo. Si ode il campanello d'ingresso, ed egli si ferma incerto, se debba o no togliersi il grembiule; poi se lo passa sotto il braccio e va. Rientra subito dopo, seguito dalle due donne, alle quali fa cenno di parlar piano perchè il padrone dorme_). BRASI (_pianissimo_)--Chi fazzu, 'u chiamu?..... ah?..... 'u chiamu? DONNA PRAZZITA No, Brasuzzu, lassalu ripusari.... Aspittamu.... Assèttiti, Rachilina. Com'è, stancu? stancu, è veru? (_si appressa al dormiente in punta di piedi e lo osserva_)--Si vidi, mischinu, ca è abbattutu.... Facci d'omu bonu, guarda, Rachilina. (_Rachilina si alza e fa per accostarsi anche lei in punta di piedi. Ma in questo mentre don Nzulu tira un forte ronfo che fa spaventare Brasi, il quale indietreggiando fa cadere un tavolinetto. Al rumore, don Nzulu si desta, stropicciandosi gli occhi e meravigliandosi della presenza di gente in casa sua_). D. NZULU Uh.... e chi fu?... Vui, cucina? DONNA PRAZZITA Ah, Maria Santissima, cucinu, sugnu murtificata.... 'ssu babbu di Brasi ca fici scrusciu.... BRASI Iu? 'U tavulinu! DONNA PRAZZITA Cci aviamu ditta: «zittu» n' 'o risbigghiari. D. NZULU No, babbu ca non m'arrisbigghiò prima, chi cc'entra! (_notando la ragazza_)--Oh.... e cu' cc'è? (_trasognato_)--Madonna mia!.... Cuncittina è chista!.... DONNA PRAZZITA Vih! cucinu.... mi faciti arrizzari 'i carni.... (_accenna il segno della croce_)--'U sacciu, è tali e quali sò matri.... D. NZULU Spiccicata la sant'arma!.... Rachilina si chiama, è veru? DONNA PRAZZITA Rachilina. D. NZULU (_la guarda, ammirando_)--Oh chi cosa granni!.... Ca veni cca, quantu ti vidu bona.... Non t'haju vistu mai, e ti canusciu, figghia! Bedda ca pari 'na cassata di Pasqua.... com'era tò matri.... Signuri mei.... signuri mei.... (_si stropiccia gli occhi_)--Chi fazzu dormu ancora o mi staiu sunnannu? BRASI (_mettendoglisi davanti_)--Non signuri.... arrisbigghiatu è vossia.... D. NZULU (_scostandolo col braccio e rivolgendosi alla cugina_)--D'unni mi vinni tuttu 'stu beni oggi? DONNA PRAZZITA Ca già, pi daveru un sonnu v'avi a parìri, cucinu! Avi ca non ni videmu.... ca macari nn' 'u scurdamu.... D. NZULU Eh, v' 'u putiti figurari! Si Rachilina m'avia parsu so' matri.... (_a Rachilina_)--Tu non eri mancu in mente Dei, figghia, l'urtima vota ca nni vittimu cu to' zia cca.... DONNA PRAZZITA (_turbata e seccata dal ricordo_)--Acqua passata... Lassamu jri 'ssu discursu, cucinu.... Oramai.... D. NZULU Eh sì.... Cu' cci pensa cchiù, a 'sti storii antichi.... (_cambiando tono_)--Sugnu 'mmenzu a 'na gran firnicia, cucina, nni 'stu mumentu.... DONNA PRAZZITA Già... mi dissiru ca siti tantu affannatu circannu casa. E pirchissu vinni.... pirchì avissi nn'occasioni.... (_insinuante, fissandolo, con un mezzo sorriso_)--Ma vui chi vi nni vuliti jri di cca pi daveru, doppu tant'anni? D. NZULU (_malinconicamente scherzoso_)--Ca.... mi pari ca l'avissi 'st'intenzioni.... (_facendo il gesto d'avviarsi all'altro mondo_)--di carriari a tunnu, cucina.... DONNA PRAZZITA (_vivacemente, per protestare_)--Vah, chi diciti?.... Ancora!... Ca dunca pirchì 'a iti circannu 'sta casa? D. NZULU Oh mamma mia, non mi nni parrati!.... 'U sacciu iu, comu mi sentu, e mi capitanu certi cosi, ca mancu 'nta li brunii d'un vecchiu spizziali! 'Na siccatura, cara cucina, ca non sacciu chi facissi pi dariccilla ad autri. DONNA PRAZZITA Si vi pozzu aiutari.... cu tuttu lu cori! D. NZULU Pi daveru, cucina? (_la guarda negli occhi profondamente, con sardonica intenzione_)--Cercu mugghieri.... RACHILINA (_lo guarda stupita, sorpresa tra il riso e la meraviglia_)--Cui, vossia? Si voli maritari? DONNA PRAZZITA Vah, chi vi nisceru 'i sensi?.... Un pocu siti mortu, un pocu circati mugghieri.... Sempri chiddu d' 'a 'nnimina-vintura siti! D. NZULU (_c. s._)--Ah, vi ricurdati cu' sugnu! Ppi daveru 'a cercu 'a mugghieri... e non sacciu a cu' haiu a pigghiari.... DONNA PRAZZITA Pi ssa partita allura non vi pozzu dari nuddu aiutu... D. NZULU E pirchì? Anzi vui, cucina, siti fatta apposta pi conchiudiri 'sti cosi! DONNA PRAZZITA Ma vui chi pi daveru diciti? Mugghieri circati? D. NZULU Mugghieri, mugghieri.... ma non pi mia. DONNA PRAZZITA Ah, chissu vuleva diri iu.... (_guardando Brasi_)--E pi cui, allura? BRASI Chi si cridi ca è pi mia? Mai! Non mi vogghiu maritari.... D. NZULU Zittiti, sceccu! Anzi tu fussi 'u megghiu partitu! (_alla cugina_)--Cci pinsati cchiù a ddu nostru cucinu, ca partiu pi l'America tant'anni prima di mia? DONNA PRAZZITA Si.... accussì.... n'aria n'aria.... Mi pari.... D. NZULU Josè (_pronunzia: Cos'è_) DONNA PRAZZITA Cu', iddu? E chi sacciu iu? D. NZULU (_c. s._)--Josè! Josè! DONNA PRAZZITA E di mia 'u vuliti sapiri? Ddocu vui, ca fustivu 'nsemi... D. NZULU (_sorridendo_)--No, no, cucina.... Josè, nomu! Si chiamava Josè... haiu 'u ritrattu ddà dintra... DONNA PRAZZITA Ah! ancora ascutava... Puteva capiri mai, iu? Di cca Peppi partiu... BRASI E chissu è: ca quannu unu parti sapi cos'è e po', quannu arriva, non si sapi com'è! D. NZULU Vattinni ddà banna, vasinnò ti fazzu a vidiri 'na cosa, ca quannu parti vidi cos'è e quannu t'arriva senti com'è (_poi voltandosi alla cugina_) Eh si... aviti ragiuni... iu 'u chiamava accussì, pirchì ddà Peppi, Pippinu cci dicinu Josè, capiti? a la spagnola... Dunca 'ssu cucinu Pepè morsi, sia paci all'anima sua! DONNA PRAZZITA Ah, morsi, mischinu? D. NZULU Si, mentri iu era ddà... E mi lassau un picciriddu... Paulu-Paulinu, vah!... tantu biddicchiu... ca l'avviai iu stissu... Mi custau tanti pinseri, e tanti dinari... RACHILINA Vih, 'nnuzzinteddu... e pirchì n' 'o purtau ccà vossia, quannu si nni turnò? D. NZULU Pirchì? Ca pirchì, quannu iu mi nni turnai, iddu era già grannuzzu... si avia fattu 'na pusizioni, e tirava già p' 'a sò strata... DONNA PRAZZITA E s'ha fattu avanti? D. NZULU Ah, si... avanti assai... Spertu, si vidìa di nicu! Vrazzu di mari... curaggiusu... DONNA PRAZZITA E a vui non v'ha pinsatu chiù, ah? D. NZULU A no... pirchissu, criaturi, s'ha tinutu sempri in currispunnenza. DONNA PRAZZITA Chissu sulu? Doppu tuttu 'u beni ca cci facistivu a di nicu? D. NZULU M'ha rispittatu sempri comu un patri! E chistu a mia mi basta... DONNA PRAZZITA Eh già! Si soli diri: fa mali e pensaci! fa beni, e scordatillu! D. NZULU Santi paroli, cucina! E ora, si non fussi ca mi sentu accussì malatu e ca mi siddìu di tutti cosi... mi sta dannu 'na prova di divuzioni e di fiducia, ca daveru mancu un figghiu! DONNA PRAZZITA Ah! Haiu capitu!... 'A casa... 'a mugghieri... pi iddu hannu a serviri. D. NZULU (_socchiudendo gli occhi, giungendo le mani e agitandole_)--Vi persuaditi chi 'ncumbensa? chi gatti a pilari ca mi duna? Cu 'na cosa di cchiù... DONNA PRAZZITA Ca 'a voli bedda... mi persuadu... cu doti... D. NZULU No, ca chi diciti!... Chi nn'avi a fari chiddu d' 'a doti? Cridu ca passa 'u miliuni... (_controscena della vecchia_). BRASI (_che frattanto si è dato da fare per la stanza_)--Napuliuni... napuliuni... (_fa il gesto relativo con le dita_). D. NZULU 'N'autra, 'n'autra è la cosa gravi pi mia, ca mi duna di pinsari seriamenti e mi teni agitatu (e iu' 'u capisciu, mischinu! quannu unu è ddà... sulu... abbannunatu!) si fissau ca si senti comu un arvuliddu trapiantatu fora via... e mi scrivi ca si voli «rinnestari al vecchiu tronco» di la famigghia. DONNA PRAZZITA Ah, chi 'nt' 'a parintela 'a voli? D. NZULU Ca 'nnunca!... E iu, 'a viritati giusta, dati 'st'intenzioni--ca pi cuntu miu non l'approvu--mah, iddu avi stu spinnu di li parenti, e bona cci vegna!--data la sua età, datu tuttu, haiu pinsatu a la cucina Tidda.--Chi nni diciti? DONNA PRAZZITA (_avvampa e si reprime subito, facendo la voce dolce e sorridendo stentatamente_)--Vih, cucinu... ca chi diciti, povira Tidda! tantu affabili, criatura!... ma, si dimannati a mia... chi cci ha fari, 'u pani cottu? D. NZULU Pirchì? Vui, a iddu, quant'anni cci faciti? DONNA PRAZZITA Ca..... sicunnu chiddu c'aviti dittu vui--càrculu 'na quarantina... D. NZULU Precisamenti, quaranta. DONNA PRAZZITA E chi vi parinu, assai? Pi 'n'omu, 'nta lu ciuri!... RACHILINA (_annoiata dal discorso che non la interessa, non sa come occuparsi, sfoglia un album, qualche giornale illustrato e sbuffa di tanto in tanto per gioco_). D. NZULU Eh già!... sì!... vulennucci riflettiri... Poi, specialmenti 'ss'americani, tutti raduti fin' e' gigghia... ca sautanu comu tanti ariddi... e l'occhiu? l'occhiu vivu!... musculatura d'accussì... DONNA PRAZZITA E pirchissu vi dicu! Me' cucina Tidda... no p'affinnilla, criatura! ma trentott'anni non l'ha' a fari cchiù!... 'U sapiti comu si dici: «l'omu a vint'otto e la fimmina a diciarottu». Pi unu di chissi, poi, accussì pristanti! a diffirenza di deci anni non cci basta cchiù!... cci nni voli una di vinti!... D. NZULU Ma 'ntantu... già... mi pareva ca... DONNA PRAZZITA (_sulle spine_) Pirchì, chi vi spiegastivu? D. NZULU No... ma... l'aspettu... DONNA PRAZZITA L'aspittati? Ah, già 'nfurmata è idda? D. NZULU No, pinseri miu... DONNA PRAZZITA Ah... (_friggendo_) Ca chi vuliti ca vi dicissi, cucinu? 'A viritati giusta, mi pari curiusu 'ssu matrimoniu, ca duvissi succederi accussì... senza ca iddu 'a vidissi prima... senza diri si cci piaci o non cci piaci... L'occhi soi, scusati, non sunnu l'occhi vostri... D. NZULU No, pirchissu, iddu non cci vidi chi pi l'occhi mei... DONNA PRAZZITA Eh già, allura vui, subitu... si sapi!... 'u debbuli anticu... Sintiti a mia, ca è megghiu anchi pi vui: lassatilu arrivari e facitilu scegghiri cu l'occhi soi. D. NZULU Ca... cucina, si mi diciti accussì... vui ca sapiti e viditi cchiù di mia... Iu cchiù luntanu di ddocu non arrivu... (_ammiccandola, piano_) Chi aviti quarchi autra idea? DONNA PRAZZITA (_accennando di sottecchi alla nipote_)--Non pozzu parrari ca haiu a diri missa... D. NZULU (_con un movimento di sorpresa_)--Vih!... E cu cci pinsava? (_volgendosi alla ragazza_) Rachilinedda, figghia... ca comu? nuautri nni stamu scurdannu di tia!... Chi bedda facci ca cci fa 'u ziu a 'sta niputedda, ca è 'na scocca di ciuri pi daveru... Ca lassiminni godiri di ssi biddizzi! (_ripete i soliti gesti d'ammirazione, poi, rivolto a Brasi_) Guarda chi fai: accumpagnala 'nt' 'o giardinu, a me' niputedda, cci duni 'i forfici e si cogghi un mazzu di rosi a piaciri sò. RACHILINA (_balzando in piedi tutta contenta_)--Oh grazii, ziu! Si si... 'I vittimu passannu e 'o dissimu: «Chi beddi rosi chi avi 'u ziu!» D. NZULU Tutti pi tia! Va, va, vo' cogghitilli! RACHILINA (_va di corsa, battendo le mani, appresso a Brasi per uno degli usci di fondo_). SCENA II. Donna Prazzita e D. Nzulu. D. NZULU Pi mia, cucina Prazzita, Rachilina mancu esistiva... DONNA PRAZZITA Ca già... pi vui non esisteva autra ca 'a cucina Tidda! E francamenti, poi... mi pari curiusu, lassatimillu diri, ca vui... propriu vui, cci la prifirissivu ad autri! D. NZULU Acqua passata, cucina... Iti pinsannu cchiù a mia? 'N'autru munnu!... Lassamulu iri ssu discursu! Quantu a Rachilina, prima di tuttu, vi ripetu, ca pi mia mancu esisteva; e poi, una vota ca nni parrati, si vi parsi assai, vi ricurdati?... la differenza d'età tra mia e Tidda; com'è ca ora cca cu Paulinu... DONNA PRAZZITA Iu?... Parrai d'età!... Chi mi diciti?... Quannu? D. NZULU Ca tannu, cucina! Ricurdativi bona! DONNA PRAZZITA Ah... forsi pirchì Tidda... chi sacciu... era ancora carusidda (_si ode il campanello d'ingresso_). D. NZULU No, no, cucina, iu cci pensu beni! Facistivu 'a quistioni di l'età, e facistivu bonu, di dda gran fimmina di munnu ca siti... Tantu ca mi pari curiusu ora, scusati, ca a vui ca vi parsiru assai 'i dudici anni di differenza tra mia e Tidda, non vi fannu cchiù impressioni 'i vinti tra Paulinu e Rachilina... DONNA PRAZZITA (_vorrebbe ribattere e sostenere le sue ragioni: ma Brasi, entrando, glielo impedisce_). SCENA III. Detti e Brasi, poi don Liddu e don Nittu, indi Rachilina. BRASI Cci su' visiti! D. NZULU Visiti? Nni mia? E cu' su'? BRASI Li signuri don Liddu Bellè e don Nittu Scavu. D. NZULU (_notando donna Prazzita contrariata_)--Cui? (_alla cugina_)--Cucina, chi forsi 'sti signuri cercanu di vui? Pirchì iu, francamenti, nun cci haiu nudda servitù.... DONNA PRAZZITA No! di mia?... Non cridu... Conoscenti... sì... D. NZULU Cucina cu mia putiti parlari... Chi forsi cc'è quarchi... DONNA PRAZZITA Chi? D. NZULU Chi sacciu? Cu Rachilina... DONNA PRAZZITA Vih! ca quannu mai! chi diciti? Rachilina?... Bianca comu la cira... 'na bammina! D. NZULU E allura... pi cu' veninu? DONNA PRAZZITA E chi sacciu? Pi mia nn' 'i putiti mannari. D. NZULU Ma chi persuni su', scusati? Pirchì iu... sapiti, di 'ssi picciutteddi non conusciu cchiù a nuddu... DONNA PRAZZITA Chi v'ha' a diri? Genti bona, pi 'ssa cosa, si... ma aciddazzi perdi-tempu.... D. NZULU Ma su' galantomini? (_a Brasi_)--Falli passari (_Brasi via_). DONNA PRAZZITA Si... non pozzu diri o' contrariu... Unu è d' 'i Bellè, sapiti... voli fari 'u gadduzzu... 'i picciuli l'avi... ma cu' avi tanticchia di munnu, vui mi capiti... cu unu di chissi divi stari cu l'occhi aperti.... L'autru si, mischinu.... pirsuna distinta, ma scarsu... va circannu d'arripizzarisi 'a caiella... D. NZULU Ah, ca boni, boni allura su'... mi piacinu... DONNA PRAZZITA Pi cui, cucinu? D. NZULU Sentu diri... si su' galantomini... Pi Paulinu. Veni cca, criaturi, ca non cunusci a nuddu... Iu sugnu un ursu... Accussì trova l'amici pronti (_vedendo apparire sulla comune i due giovanotti_)--Avanti, avanti, signuri mei! DON LIDDU E DON NITTU (_entrano sorridendo e cercano disillusi con gli occhi Rachelina che deve averli chiamati dal giardino, vedendoli passare_). D. LIDDU (_perplesso e mezzo mortificato_)--Scusi... forsi cc'è sbaglio.... D. NITTU Non trasemu giusti? Cc'è paura, sbagghiamu porta? D. LIDDU No, si cc'è 'a signura Pràzzita? (_Rachelina irrompe dall'uscio, per il quale è scesa in giardino sovraccarica di fiori, che con grande esultanza, ridendo come una mattarella, comincia a gettare all'uno e all'altro dei giovani che ridono schermendosi e cercando d'afferrarla_). RACHILINA (_cercando di colpirli coi fiori_)--Cca!... cca!... tiniti cca!... Vi pari ca non vi vitti a vui! si... quannu mi tuccastivu ca virga!... E puru a vui, beddu spicchiu! tiniti cca... vi vitti, si... ca v'ammucciauru arreri 'u muru! (_I due giovanotti seguitano la scena vivace a soggetto_). DONNA PRAZZITA (_restando da prima interdetta e stordita, poi, friggendo per dominarsi e facendosi di mille colori_)--Rachilina! Rachilina!... (_a don Nzulu_)--Ca è 'na picciriddazza! (_alla ragazza_)--Figghia mia!.... figghia mia! D. NZULU (_con intenzione, sorridendo_)--Ca boni iddi si canuscinu... D. LIDDU (_che è riuscito a ghermire a Rachelina una bellissima rosa bianca_)--Chista è mia... no! chista è mia... e m' 'a mettu cca! RACHILINA (_inseguendolo_)--No, chista nenti! chista mi l'aviti a dari. D. LIDDU (_tenendo la rosa alta con una mano, e con l'ultra indicando la guancia_)--Pi turnarivi chista, m'aviti a dari nu vasuni cca! DONNA PRAZZITA (_subito, severa, con un grido, quasi temendo che la ragazza glielo dia_)--Rachilina! RACHILINA Ch'è babba vossia... chi fa, si scanta ca cci 'u dugnu pi daveru?... 'Na timpulata cci pozzu dari! (_a don Liddu, minacciandolo con la mano_)--'A vuliti? 'A vuliti? D. NITTU (_presentando la guancia_)--Cca a mia, cca a mia: ogni datu s'è pirdutu! DONNA PRAZZITA Signuri mei, signuri mei, ma chi è? Dicu macari pi rispettu di me' cucinu, ca è 'u patruni di casa. D. NZULU No, cucina! Ma chi diciti, pi mia? M'haiu fattu lu cori tantu, a vidiri tutta 'st'alligria e tutta 'sta giovintù! D. LIDDU (_serio, garbato, ridando la rosa a Rachelina_)--Avi ragiuni, 'a signura Pràzzita (_a don Nzulu_)--Nuautri cci dumannamu scusa. D. NITTU E semu mortificati di l'ardiri ca nn'avemu pigghiatu... D. NZULU Ma chi diciti? Vi ripetu ca m'aviti fattu un gran piaciri... Vui siti D. Liddu Bellè, è veru? Assittativi cca, pregu... E vui, signor Scavu... D. Nittu, mi pari?... cca banna... (_mentre don Nzulu fa i convenevoli coi due giovani, donna Pràzzita con gli occhi fuori dell'orbita s'accosta a Rachelina, la bistratta sotto sotto in silenzio, la pizzica, la scuote_)--Cca... cca, D. Nittu... e a Rachilina cca... unni si', niputi? Oh! E chi hai? Chi fu? RACHILINA (_sedendo dove le indica lo zio con le lagrime agli occhi e con voce di pianto, trangosciata_)--Ne... nenti... nenti... (_scoppia in singhiozzi. Controparte vivacissima dei due giovanotti che subito cavano i fazzoletti per asciugarle le lagrime e confortarla a soggetto_). D. NZULU Cucina, e chi fu? Chi cci facistivu... chi cci dicistivu a Rachilina? DONNA PRAZZITA Nenti, cucina. La mortificai com'era di giustu! Pirchì non si fa accussì! Chi cci pari ch'è sempri picciridda? Na signurina tanta!.... Ma veramenti, idda, quannu mai? (_i due giovanotti si voltano un momento a guardarla con occhi sbarrati_).--Accussì seria sempri... Comu si s'avissi 'mbriacatu cu l'oduri di 'ssi rosi... Ca si non fussimu 'nta la parintela... cu sa chi cosa putissivu cridiri... (_mentre parla, nota che don Nzulu non stacca gli occhi dalla ragazza, la quale, sempre singhiozzando, ma come se ci provasse gusto, ora abbandona il capo sulla spalla dell'uno, ora su quella dell'altro dei due corteggiatori che si squagliano in tenerezze. Allora, volgendo lo sguardo e vedendo anch'essa questo spettacolo, inviperisce_)--Rachilina! Sùsiti di ddocu! E finemula cu 'sta commedia! D. NZULU Ma vah, cucina, vah!.... Lassatila stari, 'nnuzzintedda! Capiscu ca vui, fimmina di munnu, duviti essiri severa.... ma poi (_volgendosi alla nipote_)--Vaia, vaia, Rachilina.... Non c'è nenti, o ziu.... Basta, basta, ora... Ca comu? 'a prima visita, nu veni a chianci dintra? Divi ridiri, figghia! Vogghiu ca ridi... vogghiu ca ridi.... ca quannu ridi si' cchiù bedda.... D. LIDDU Ah, quannu ridi è la stella del paese! RACHILINA (_alla fine sorridendo ancora tra le lacrime_)--Stativi mutu vui.... ca pi curpa vostra (_seguitano a parlare fra loro tre_). D. NZULU (_a parte alla cugina_)--Cucina, iu vi capisciu a vui.... Da un cantu, da pirsuna assinnata, pinsati ca 'u partitu fussi seriu.... e seriu pi daveru!.... Ma di l'autru cantu--permittiti ora ca sugnu vecchiu macari iu, ca vi richiamassi a lu vostru sennu anticu--di l'autru cantu mi sta parennu ca.... scusati, l'interessi vi vulissi fari velu.... (_alludendo ai giovinotti_)--'U stati vidennu? Vint'anni di differenza assai su'! Duvemu teniri cuntu di li sentimenti di la giovintù! DONNA PRAZZITA Va beni, va beni.... ma 'sti frascularii Rachilina non l'ha' a fari cchiù, vasinnò sugnu bona e cara, ma si nesciu l'ugna.... D. NZULU Lassatila iucari, picciridda è.... Livativillu 'stu pinseri d' 'a testa.... e lassati fari a mia.... DONNA PRAZZITA Eh già! D' 'o momentu ca cci l'aviti ad aviri vui sulu 'ssu traficu. Vi nni facistivu un monopoliu! D. NZULU (_sorridendo_)--Cucina, si mi livassivu 'sta cunfusioni, vi ripetu, addumassi 'na torcia di se' parmi.....? DONNA PRAZZITA Nenti, cucinu, ascutati a mia ca vi vogghiu beni.... D. NZULU E chistu è veru! DONNA PRAZZITA Non ci criditi? Ca già.... doppu tant'anni ca non nni videmu, 'u sa chi v'hannu fattu cridiri di mia! Iu sula 'u sacciu quant'haiu suffrutu 'nt' 'o me' cori. D. NZULU Cucina, ancora! Non cci pinsamu cchiù! Chi vuleuvu diri, parrati.... DONNA PRAZZITA Vuleva diri, 'ssa cunfusioni non nni l'avemu a pigghiari nè iu nè vui. Lassamulu veniri, e quannu veni, pensa iddu. (_sentenziosa e ammonitrice, volgendosi verso Rachelina_)--Pensa la cosa prima ca la fai, ca la cosa pinsata è bella assai! (_poi, cambiando tono, come riattaccando un discorso alieno a cui possono partecipare anche i due estranei_)--Perciò, caru cucinu, comu vi diceva, cci fussi una bella cumminazioni ppi chiddu ca iti circannu: 'na casa granni, ariusa, cu bagnu, giardinu, pirterra, chidda di Don Saru Pulvirenti! D. NZULU Eh si, cci aveva pinsatu!.... Chi avi d'ora ca cercu? Ma cu 'ssu binidittu cristianu di D. Saru non cci pozzu parrari, pirchì 'na vota àppimu 'na quistioni. DONNA PRAZZITA (_dolcissima_)--E cca, o cucinuzzu, non semu p'aiutaricci unu cu n'autru? Ca ci vaiu iu! D. NZULU Ah! bonu fussi, cucina! (_ai giovinotti_)--Lor signori non sanno di chi si tratta.... Sta per arrivare. RACHILINA (_prevenendo_)--No, ziu, pi carità! Cci l'haiu dittu iu di 'stu parenti (_sbuffa_) amiricanu, ca divi arrivari! D. NZULU (_mentre Donna Prazzita fa gli occhiacci alla nipote_)--Si, ma non cci hai pututu diri ca siccomu Paulinu, criaturi, vinennu cca, non conusci a nuddu, avissi piaciri ca vuautri signuri, ca siti 'i giovinotti cchiù in vista d' 'u paisi, divintassivu subitu amici soi... D. LIDDU Ah! con tutto il piacere! D. NITTU Onoratissimo, caro D. Nzulu! D. NZULU Non sulu per le ore di svago, per lo sport, comu si dici, ca l'Americani cci teninu tantu. D. LIDDU S'è pirchissu, lassati fari a mia! Scherma, skating... D. NZULU Ma anchi per gli affari.... Ddà, 'u munnu ha statu tuttu sò; ma cca, non conuscennu l'impresi locali.... D. NITTU E non cci sugnu iu? D. NZULU Ah, vui macari d'affari vi 'ntinniti? D. NITTU Pirchì? Forsi vidennumi.... vah, ca mi piaci marciari con un certo tratto.... cridi ca? S'inganna, sa? Iu sugnu di chiddi ca dorminu cu n'occhiu! (_con sussiego_)--Mi dica un pò:--Chi capacità avi? D. NZULU Mah.... chi vuliti ca vi dicissi? I cunti 'nta sacchetta non cci l'haiu fattu mai.... Ma, accussì, a occhiu e cruci.... pozzu sbagghiari di picca.... cridu ca 'u miliuni 'u passa.... D. NITTU Ah, di chissu si tratta?! D. LIDDU Ah, allora.... un signore! Chi piaciri haiu ca veni! RACHILINA Uh, e allura riccu è!.... Un parenti milionariu pi daveru avemu? (_battendo le mani bambinescamente_)--Bellu! bellu! bellu! (_notando un'occhiataccia della zia, si fa subito seria_)--Ca macari iu nn'haiu piaciri, pi daveru, oh! DONNA PRAZZITA Va, Rachilina, jamuninni, picchì staiu pinsannu, caru cucinu, ca 'u farmacista di ddà 'nfacci si cci sta facennu l'amuri cu 'sta casa di D. Saru... e non vurrissi ca...--megghiu cci vaiu ora stissu e ci dugnu 'a caparra. D. NZULU Cucina, tutta 'sta primura... Viditi ca 'a cucina Tidda macari cerca.... DONNA PRAZZITA Idda cerca; iu mi pari ca l'aiu truvatu! E 'a pigghiu subitu! Pigghia prima, e pigghia ossu! D. NZULU A leggiu a leggiu, pi carità! Non vi pigghiati tanta responsabilità.... L'aviti dittu vui a mia, pirmittiti ca ora 'u dicu iu a vui.... Viditi ca putiti fari nàsciri 'na rivoluzioni tra parenti.... trattannusi d'interessi.... DONNA PRAZZITA Ah, 'u sacciu, ognunu nesci ò naturali. D. NZULU E putemu vidiri cosi turchi! DONNA PRAZZITA Ma mi pari ca vui, scusati.... D. NZULU Ah, no, cucina! Iu a responsabilità m' 'a pigghiavu finu a un certu puntu. Paulinu conusci la condizioni di tutti 'i parenti, pirchì prima di turnari ha vulutu esatti informazioni. DONNA PRAZZITA Ah! e cci l'aviti dati vui, 'st'informazioni? E chi nni sapiti vui, scusati, 'nficcatu sempri cca dintra? D. NZULU Cucina, vi dissi pocu fa (_a D. Nittu e a D. Liddu_)--Scusati, signuri mei, si vi facemu assistiri a 'sti discursi di famigghia.... D. LIDDU E nuautri putemu discurriri cca cu 'a signurina. RACHILINA Eh.... sì su' discursi di famigghia.... iu chi sugnu? strania? D. NZULU E no, nenti, ho finito--Iu, cara cucina, informazioni boni pi tutti cci haiu datu, comu vi dissi: ho fatto notare una sola differenza, chidda di la posizioni finanziaria di ognunu. Quannu iddu m'ha dittu ca p'aviri bona accoglienza da parti di tutti, ssi differenzi, unn'è ca sunnu, li voli corrèggiri.... mi capiti... assegni.... doti..... D. LIDDU Ah, persona... grande, allora! D. NITTU No no, mi pari spertu! DONNA PRAZZITA Eh già, nni assittamu tutti 'nta un vancu! Chi voli fari spargi me domina? D. NZULU 'U stati sintennu a D. Nittu ca 'u chiama spertu? Siccomu--non essennu turcu--non pò pigghiari autru chi 'na mugghieri, pi non attirarisi l'inimicizia di tutti l'autri (_alla cugina che fa segni di diniego_)--l'aviti dittu vui stissa!.... li voli cuitari prima! Nn'avissi picca.... dici, beh! Nn'avi pi tutti, chi fa, mali? D. NITTU Benissimo! D. LIDDU Benissimo! D. NITTU 'U sapiti ca mi sta facennu simpatia prima d'arrivari? D. LIDDU E chi a mia mi pari cent'anni c'arriva? (_ma, subito ripensandoci, preoccupato_) Ma... chi ha ditta ca si voli maritari? D. NZULU Precisamenti, e con una della parentela--vedete? tanto più! D. LIDDU (_turbato_) Ah... d' 'a parintela?! (_guarda Rachelina_) E cu cui? D. NITTU E quant'anni avi? D. NZULU Mah... una quarantina... D. LIDDU (_sollevato_) Ah! Quarant'anni... D. NITTU (_c. s._). Ancora maritari. DONNA PRAZZITA Cci 'u putemu dari 'ssu pirmissu, è veru? Ah chi è? vecchiu sternu? RACHILINA (_sprezzante_)--Si avi quarant'anni... DONNA PRAZZITA (_fulminandola con gli occhi_)--Si avi quarant'anni? RACHILINA (_correggendosi_)--Non avi cchiù bisognu di pirmissu, vuleva diri (_si ode il campanello d'ingresso. I due giovanotti si alzano, mentre Brasi va ad aprire_). D. LIDDU Autri visiti avi vossia. Nuautri ni nni jemu, è veru, signura Prazzita? Si voli essiri accumpagnata? DONNA PRAZZITA No, grazii, non vi disturbati. Ora cca, nuautri parenti... vi persuaditi, avemu un pocu di tràficu... D. NITTU Allura, a rivederci (_i due giovinotti prendono commiato dalla vecchia e dalla ragazza un poco sconcertati. Poi si appressano a D. Nzulu per salutarlo_). D. NZULU No, chi cc'entra! iu v'accumpagnu (_fa passare i due giovanotti e via con loro_). SCENA IV. Donna Prazzita e Rachilina. DONNA PRAZZITA (_piano, acre, aggressiva_)--Ah, t'ha piaciutu di fari a fraschetta cu 'sti du' aimazzi, unu mortu di fami e l'autru 'npanna vaneddi? RACHILINA Chi successi? Prima vossia cci facìa tanta facci?! DONNA PRAZZITA Ah, non lu capisci, vigilia ammucciata? Ah ch'e' pinsari macari a tia? Non vidi ca chissu fa e sfa, scrivi, cummina, strullichia, comu s' 'u parenti fussi iddu sulu, comu si 'u sangu 'ncumuni cci l'avissi iddu sulu! RACHILINA (_impronta e piagnucolosa insieme_)--E allura, mentri ca voli ca haiu a sapiri sentiri tutti cosi, cci dicu: chi sugnu iu? stuppagghiu di pila? M'ha piaciri pi forza ss'amiricanu? senza vidiri prima com'è e comu non è? com'è, biunnu? s'avi l'occhi di jattu per esempiu, vidissi ca a mia non mi piaci. SCENA V. D. Nzulu, Donna Tidda, D. Iacu e dette. D. NZULU (_dall'interno_)--Trasi, trasi, Tidda... 'A cucina Prazzita cc'è; cu Rachilina... Favuriti, don Iacu... TIDDA (_seguendo D. Nzulu e seguita da Iacu Naca, dolce, accomodante va verso Pràzzita_)--Cucina Pràzzita, comu siti! Rachilinedda, figghia, ogni jornu cchiù bedda tu! DONNA PRAZZITA Bona, cucina, ringraziamu a Diu. D. NZULU Cucina Prazzita, senza fari complimenti, ca cca a cucina Tidda vi scusa, vò jiti pi 'ssa casa... DONNA PRAZZITA Ca ora, cucinu! aspittati tanticchia! Mentri ca cc'è 'a cucina Tidda, 'n'autra parenti 'ntrinsica, ora ddocu ci voli... prima di jiriminni (_lo guarda con intenzione come per dirgli, tu vuoi mandarmi via, ma io non sono pane pei tuoi denti_) aspittati: vaiu p' 'a casa, ma mi piacissi prima, ca 'i parenti più 'mpurtanti fussimu tutti d'accordu... cosi serii su'! E giacchè semu cca (_guarda D. Iacu_) fussi bonu ca facissimu un picculu consigghiu... ma (_lo riguarda_) 'nfamigghia... D. IACU (_ridendo bonario_)--Lei mi guarda comu estraniu, signora donna Prazzita, e in 'ntantu ho l'onuri di considerarmi della famiglia. D. NZULU (_stupito_)--Vui? DONNA PRAZZITA (_sorridendo_)--Eh.... scusati, di quali latu? TIDDA (_scherzosa_)--Di sciroccu e levanti, cucina! 'Nto un jornu di malu tempu.... a D. Iacu cca, tantu bonu, cci ficiru l'occhi.... D. NZULU (_frastornato e contrariato_)--Fidanzati? DONNA PRAZZITA (_subito accorrendo a baciarla_)--Oh! chi cunsulazioni chi mi sta dannu, Tidduzza! Quantu ti vasu! quantu ti vasu ancora! (_a D. Iacu_)--Bravu, D. Iacu! Ca sicuru ca semu parenti allura! E vi pigghiati lu megghiu chiovu di la nostra varca! D. NZULU E comu.... accussì, senza diri nenti a nuddu? D. IACU Perchè, D. Nzulu, chi cci dispiaci, a lei? Non sono persona per la quale? D. NZULU No.... chi cc' entra!.... non dica.... È ca m'arriva così.... all'intrasatta.... TIDDA E chi avia a pigghiari cunsigghi, cucinu? Già.... 'a picciridda: mùzzica 'u jiriteddu.... Vecchia sugnu! E junta a vintitrì uri e tri quarti.... DONNA PRAZZITA No, chissu non l'ha a diri! Ancora, salaratu, si' 'na bannera!.... Mi scantava iu, ha' a diri, ca cci pirdevi troppu tempu.... TIDDA Don Iacu, cca, parrò chiaru.... Cunveni a iddu, cunveni a mia.... DONNA PRAZZITA Tutti santi e biniritti, chi cc'entra! (_volta a don Nzulu, trionfante_)--Vi persuaditi, cucinu? Matrimonii e viscuvati, su' di 'ncelu distinati!.... Vah, quantu vaiu pi 'ssa casa.... A nomu miu 'a pigghiu, cucinu, semu 'ntisi, 'na vota ca vui cci avistivu 'sta quistioni.... D. IACU Quistioni? E cu cui, scusassi? D. NZULU Ah, nenti.... cu D. Saru Pulvirenti.... 'u patruni d' 'a casa.... D. IACU Cca cci sugnu iu! Chi fa? Cci voli fari sfreggiu, 'ssu basalacchiu? (_si alza tronfio_)--Iamuninni, zâ Prazzita, mi permetti ca 'a chiamu accussì? DONNA PRAZZITA Cci permettu? Cu tuttu lu cori! Ca va, allura bonu è, accumpagnatinni! Iamuninni, Rachilina.... (_a Tidda salutandola_)--Non ti scanti, è veru, ca ti l'arrubamu pi tanticchia? A rivederci, cucinu! D. IACU Allura, vossia mi permetti.... Po' diri ca è fatta: difficili ca mi facissiru 'na nigativa a mia! (_a donna Tidda_)--Staiu turnannu! (_esce, seguendo le due donne_). SCENA VI. D. Nzulu e Donna Tidda. D. NZULU (_resta accasciato, perchè vede compromesso nel meglio tutto il suo giuoco. Donna Tidda interpreta questo accasciamento come un esacerbarsi dell'antica piaga dell'amore per lei_). TIDDA (_rimasta un po' indietro contempla don Nzulu accasciato, accenna il segno della croce con meraviglia dolente, poi gli si accosta e dice carezzevole con dolce mestizia_)--Cucinu.... ca pi daveru vi dispiacistivu tantu di 'ssu me' fidanzamentu.... D. NZULU (_seduto, curvo con le braccia appoggiate sulle gambe a penzoloni, tentennando il capo cogli occhi socchiusi_)--Assai.... assai nni sugnu dispiaciutu! TIDDA Pirchì? Ancora? D. NZULU No, ancora!.... Ora.... ora.... TIDDA Ora?.... E chi nni vuliti cchiù ora di mia? Cchiù suddisfazioni vostra e cchiù murtificazioni mia di chista? D. NZULU (_balza in piedi adirato_)--Sudisfazioni mia! 'A sudisfazioni cci 'a sta' dannu tu 'n'autra vota a chidda! TIDDA Iu? Pirchì? D. NZULU (_afferrandola e parlandole occhi tra occhi_) Pirchì? Pirchì approfittannu di 'stu caratteri to' di jattupardu 'mpignusu e priscialoru ca ti lassi 'nfruncicari e sati 'nta l'aria pi nenti d'un momentu all'autru, ti sta livannu 'n'autra vota la fortuna comu fici tannu (_scotendola_). Pirchì iu ti vuleva beni cchiù di me' stissu e ti avissi fatta rigina di la me' casa e di lu me' cori! TIDDA (_allibita, tremante, col pianto alla gola_).--Cucinu... e pirchì... pirchì aviti aspittatu tantu a parrarimi accussì? D. NZULU (_subito, riprendendosi, sconvolto, affannato, con una mano sul cuore, quasi temendo che gli voglia scoppiare, ansimando_)--No... no... chi sta' capennu?... Pi mia? Iu un mortu sugnu ora... un mortu ca parra. Ma li morti abbriviscinu! E pi tia stava pinsannu! TIDDA Ma comu? cucinu... pi mia? iu non vi capisciu! C'haiu fattu? D. NZULU Ti cunzumasti... cu 'stu fidanzamentu... ti cunzumasti, e guastasti 'n'autra vota tuttu chiddu ca iu vulia fari pi tia! E stai dannu saziu a ddà vecchia vilinusa! TIDDA Iu? Pirchì? Pi 'ssu fidanzamentu diciti? Ma iu 'nu statu, cucinu, iva circannu oramai, pi non moriri sula 'nta 'n'agnuni! L'avissi fattu cu D. Gasparinu Solima c'avi tant'anni ca mi veni d'appressu, si non avissi statu chinu di gilusii e di faiddi, ca vui 'u canusciti... D. NZULU E megghiu chissu, quannu mai! TIDDA Megghiu, certu! ma si non si spiegava mai! Chissu si fici avanti... Cosa d'ieri è, chi vi pari? E si vi dispiaci tantu, cucinu beddu, cosa di cunvinienza è, chi è p'amuri? Cci dicu ca non mi cunveni cchiù e 'u mannu a fogghiu tridici... D. NZULU No, a mia m'ha' sapiri sintiri, mi disipiaci ca chissa, ca è la causa di la to' rovina, l'ha a aviri vinta 'n'autra vota: pi mia, ti fici allarmari pirchì aveva dudici anni cchiù di tia; e ora si discurri ca non su' cchiù nenti vint'anni. TIDDA (_avvampando e saltando, aggressiva_)--Chi 'u voli dari a Rachilina? D. NZULU Ca 'nunca! ca 'nunca! Mentri ca iu cci diceva c'avia pinsatu a tia, ca siti di la giusta età! E si l'ha 'ntroitatu ora, capisci? curriu a pigghiaricci a casa! Su' tutti cosi fatti pi idda. TIDDA (_come punta dalle vespe, perdendo il lume dagli occhi_)--Ah, si? Di chistu si tratta? E vui cci l'avevu dittu ca pinsavavu a mia? D. NZULU Ca comu! ca comu! E dissi ca eri bona pi faricci 'u pani cottu! TIDDA Iu? 'U pani cottu? SCENA VII. D. Iacu e detti. D. IACU (_presentandosi sulla soglia_)--Permesso?... Fatto! D. NZULU Daveru? D. IACU Eh, cu mia chi si scherza?... Da principiu D. Saru s'avia mutriatu, masticava tuttu: «ma», «qua», «là», «così», «colì». Ma iu ivu e curti: 'u guardai 'ntrignu 'ntrignu e cci fici pigghiari 'a caparra. TIDDA Cci 'a dastivu vui? D. IACU No, idda. TIDDA Ah bellu sirvizzu facistivu! Pi fari chistu chi cc'era bisognu di tutta 'a vostra mutria? Quannu unu non sapi sentiri chiddu c'avi a fari, non divi pigghiari 'mprisi e non si divi fari avanti! Di 'ssi vostri arii nn'haiu li vertuli chini! E mi facissivu un piaciri si non vi 'ntricassivu cchiù nni li cosi chi non v'apparteninu! (_rimettendosi tutta agitata la spagnoletta, rivolta a D. Nzulu_)--Ma chi vi pari ca finisci accussì, cucinu? chissà è casa ca idda non si l'ha a pigghiari! E macari ca s' 'a pigghia cci ha a ristari pi cappata. Ora iu mi nni vaiu nni D. Gasparinu Solima e mi fazzu cuntrattari chidda di D. Matteu Musumeci, so' cucinu!... D. IACU Vui? Nni D. Gasparinu? Chi faciti? (_le si para davanti minaccioso_). TIDDA (_tenendogli testa e scostandolo_)--Fazzu chiddu chi mi pari e piaci! E non mi viniti d'appressu, ca non haiu bisognu di cumpagni di processioni, tantu pi sapillu! (_va via di furia, lasciando D. Iacu sbalordito e D. Nzulu che se la ride sotto sotto_). SCENA VIII. D. Iacu e D. Nzulu. D. IACU (_dopo breve scena muta; guardando arcigno D. Nzulu che sorride con dispettosa bonarietà come per placarlo_)--Ah, vui ci riditi? Ma iu non sugnu omu da subire un simile affronto! Chi cc'è, volta faccia? Complotto? Comu? nell'attu ca iu rendo un serviziu a costo di comprumettirimi, mi si gioca questo tiro alle spalle? E vui ci riditi ancora? (_battendo un pugno sul tavolo_) Mi nni rispunniti vui di la signurina donna Tidda! D. NZULU (_fingendo timore_)--Iu vi pregu, caru D. Iacu, di calmarivi un pocu. Mi veni da ridiri... si, per la cosa in se stessa... vidennuvi accussì pigghiari focu comu un surfareddu... per una inezia... D. IACU Inezia? Comu, inezia? E la parola! il debito d'onore! Un impegno sacro! D. NZULU Non dicu di no... ma, in funnu in funnu, via... datu ca 'stu fidanzamentu non è ancora ufficiali... n' 'o sapi nuddu! D. IACU Caru D. Nzulu, vi facciu riflettiri ca 'u sacciu iu, e basta! E quando lo so io, è altro che ufficiale, è colonnello! Cca mi staiu sintennu 'i carti canciati 'nt'e' manu! E non putennuccinni dumannari cuntu a 'na fimmina, lu vogghiu di vui! D. NZULU (_c. s._)--Iu non v'haiu offiso, caru D. Iacu! Me' cucina Tidda, forsi... Ma viditi chi è?... Semu un pocu stunati. Qua le cose sono cambiate dalla notte al giorno..... chiddu ca prima pareva nivuru, ora è jancu... Cci vulemu ragiunari un muminteddu? In America, si procede così... D. IACU Si, ma cca non semu in America! semu in Sicilia! D. NZULU Pi 'n'autri vinti jorna, amicu miu! Ma fra un misi, 'stu paisi sarà americanu a tunnu!... 'U sapiti ca me' niputi torna cu dinari assai e sbrizziannuli di cca e di ddà, vuterà la facci a tuttu? Macari vui vi duviti cunfurmari... D. IACU Iu non votu facci mancu davanti a Carlumagnu! D. NZULU E va bonu... e va bonu... Non è quistioni di votari facci; è quistioni di ragionari! In America, o per dir megliu, all'americana--chi è 'u fidanzamentu? Anchi ufficiali... anchi colonnellu, comu diciti vui! all'americana, non si guarda neanche al matrimonio! Questioni di convenienza! A mia per esempiu, mi piace vostra moglie, vegnu, e vi dicu: Quantu costa? D. IACU E iu vi fazzu 'na fucunata cu 'na pistola d'arciuni ca pari un picciriddu, ca vi lassu pi spirdu unn'è ca siti misu! D. NZULU Pirchì siti... anzi, semu siciliani! Ma si lu vostru, per esempio, ha statu un matrimoniu di cunvinienza, chi cci appizzati a cèdiri 'a vostra mogghi? Novanta voti supra centu, vi livati 'na frazzata di supra:--«Quantu costa?». Cci mittiti un prezzu, anchi d'affezioni: centu, ducentu, tricentu mila: «Se la prende!». Faciti divorziu: arrifriscati vui, arrifrisca idda, mi 'nfurcu iu, e bona notti! D. IACU E il punto d'onore?! D. NZULU Questioni di prezzu! Cci l'includete nella somma, e faciti tuttu un forfait! (_giunge le mani e le agita in atto commiserativo_) Ca caru don Iacu!... 'Stu fidanzamentu cu me' cucina era di cunvinienza--mi l'ha dittu idda stissa ora ora. D. IACU Si.... in fondo.... non negu; ma.... D. NZULU Non cc'è ma.... vi l'haiu dittu!.... Vui, rinunziannucci, rinniti un serviziu a me' niputi, e me' niputi si disobbliga (_gesto dignitoso di D. Iacu_).--Pi forza! O vuliti o non vuliti! Vui diciti: «Non vogghiu! non vogghiu!» E chiddu voli pi forza--chi cci faciti? Si disobbliga pi forza! Ma dici: «Chi è che lo informa dello stato delle cose?». Vui, forse?--Chi cc'entra! Parlo io! (_guardandolo negli occhi, mentre D. Iacu appare quasi rimesso_)--E a cunti fatti:--Siti omu di maritarivi vui? D. IACU Eh già... Non mi ponnu diri: «Chi su' beddi 'ss'occhi...». D. NZULU E cu 'na fimmina comu a me' cucina! 'A vogghiu beni; ma Diu nni scanza! D. IACU Ah, cu mia, o si modificava.... D. NZULU O finiva tinta! Dunca m'aviti a ringraziari ca vi la fazzu finiri bona prima di cuminciari... D. IACU Ah comu! accussì di bonu a bonu? D. NZULU Ah santu nomu di Diu, ca c'haiu parlatu turcu? (_prendendogli una mano e stringendogliela tra le sue_)--Cci siamo intesi! Resterete contento di me! D. IACU Pirchì è lei, omu anzianu!... E pirchì iu sugnu omu di cori, e non vogghiu fari perdiri 'a furtuna a nuddu... D. NZULU Eccu una parola di cavaleri anticu! D. IACU Ah sempri iu sugnu, don Nzulu! (_si ode il campanello d'ingresso_) Baciamu li manu! (_egli stringe la mano vigorosamente come per concludere un fatto solenne e va via_). SCENA IX. D. Nzulu, Brasi e D. Gasparinu. BRASI Il signor D. Gasparinu Sòlima! (_lo introduce_). D. GASPARINU (_che ha incontrato nell'ingresso Iacu Naca, entra con un occhio a questo e l'altro a D. Nzulu--titubante, costernato, scontroso, diffidente e irascibile--tartagliando_). Bon giornu... (_resta in piedi e col cappello in mano che tormenta nelle falde_). D. NZULU Bon giornu, caru D. Gasparinu! Comu va? Macari vui? Pusati 'u cappeddu... assittativi... (_Brasi gli accosta una sedia_). D. GASPARINU Grazii!... Non m'assettu... D. NZULU Ma... scusati, circati a mia o a quarcunu ddà banna? D. GASPARINU (_smettendo di guardare di là_)--Non cercu a nuddu! D. NZULU Ah... e allura, pirchì vinistivu? D. GASPARINU Si vi dispiaci, mi nni staiu jennu! D. NZULU No! e pirchì m'avi a dispiaciri? Anzi! (_con un sorrisetto malizioso e accostandoglisi con le mani avanti come per palpeggiarlo_) Si vineuru prima!... D. GASPARINU (_arretrandosi e imbevendosi tutto_)--Non mi faciti 'sti gesti, a mia, ca mi veni l'irritazioni! D. NZULU (_canzonatorio_)--No! l'irritazioni vi veni, pirchì non la truvastivu! D. GASPARINU A cui? Vi dissi ca non cercu a nuddu! D. NZULU (_c. s._)--Vaia, ora! D. Gasparinu, sintiti... un consigghiu d'amicu. Ittativi, pirchì, si cci pirditi tempu, cc'è quarcunu ca si jetta prima di vui. D. GASPARINU Ora a mia, 'ssi discursi accussì 'mpidugghiati, non mi piacinu! Di cu' sintiti parrari? D. NZULU Ca di me' cucina Tidda, don Gasparinu! Pi forza a mia mi l'avistivu a fari diri? D. GASPARINU E vui putiti diri chiddu ca vi pari e piaci! Iu non haiu parratu, e mancu parru! D. NZULU E mentri vui vi stati mutu, D. Iacu Naca si sta facennu sutta di mala manera! D. GASPARINU A mia non mi 'mporta nenti di 'ssu vastasu di cozzu e di chissa ddocu, cu tuttu ca vi veni cucina! D. NZULU Ah! Allura quann'è chissu.... A mia m'avia fattu l'impressioni, pi dirivi a virità, ca eravu irritatu pirchì l'aveuru vistu 'nsemi.... D. GASPARINU A cui? D. NZULU A me' cucina e a D. Iacu, ca l'accumpagna sempri!.... Basta. Parramu d'autru. Dicitimi in che cosa vi posso servire.... D. GASPARINU Iu, pi sapillu, non vi dicu nenti! Anzi, no! Vi dicu 'na cosa sula, ca è chista: Primisi primisi, ca non haiu avutu mai nudda 'ntenzioni e non m'ha passatu mancu pi lu ciricoppulu di la testa! E pozza pozza.... cu 'na cosa di chissi, santu diascacci e diantanuni, sugnu bonu e sugnu capaci di scunzari ogni cosa, una vota pi sempri! (_si caccia il cappello in testa, e se ne va sbuffando_)--Vo' facitivi benediciri! SCENA X. D. Nzulu e Brasi. (_entrambi seguono don Gasparino fino alla comune. Poi si guardano in faccia_). BRASI (_con aria arguta_)--Scusassi, patruni: chi professioni facia vossia all'America? D. NZULU Iu? Stampava pupi! BRASI Di pezza? D. NZULU Di carni! Cci sucava lu civu di la midudda, lu funnu di lu stomacu, e poi li 'mpicava comu li zazzamiti! BRASI E mi l'àva persuadutu iu.... 'O maniari d' 'a palitta, si vidi ca nni gratta.... D. NZULU (_guardandolo fiso_)--E tu si' 'u babbu? BRASI (_ridendo da scemo_)--Pirchì? D. NZULU (_lo agguanta per il petto_)--Auh! (_gli fa cenno col dito di tacere. Si riode il campanello d'ingresso_). BRASI (_dopo aver messo la mano sul petto, come per dire «confidi» s'avvia verso la comune per aprire_). D. NZULU Brasi! (_Brasi si ferma, si volta e lo guarda_)--Non cci sugnu cchiù pi nuddu! _Tela._ ATTO SECONDO SCENA I. D. Prazzita, Rachilina, D. Liddu, D. Nittu, D. Tidda, Don Iacu, D. Gasparinu e Brasi. (_i primi tre siedono sulla sinistra della scena; gli altri sulla destra, meno D. Nittu e Brasi, che stanno in piedi tra i due gruppi, un po' appressandosi all'uno un po' all'altro in controsenso, appena essi accennano di venire a lite. I due gruppi si guardano con diffidenza e sbuffano, D. Gasparino caccia mosche irosamente e frigge di continuo_). DONNA PRAZZITA (_dopo breve scena muta, dolcemente al servo_)--Guarda chi fai, Brasuzzu.... Si fa tardu pi mia.... è megghiu ca mi nni vaiu, iu.... Si mi vo' iri a pigghiari chiddu chi sai.... BRASI Chi voli 'u ritrattu? DONNA TIDDA (_scattando in piedi, subito imitata da D. Gasparino che sibila_)--Chi? 'U ritrattu? Quali ritrattu? (_tirando Brasi forte per la giacca_)--Aspetta, non ti pàrtiri! DONNA PRAZZITA (_come una che, sapendo con chi ha da fare, non vorrebbe venire subito ai ferri corti_)--Ah chi? macari ddocu ti voi attaccari? 'nta 'ssu ritrattu vecchiu? TIDDA A tutti banni m'attaccu iu, pi sapillu! E non vi faciti 'ssa vucca ammilata, ca ora vi sacciu cu' siti! Ah, iu m'attaccu? Vui ca faciti cafola sutta sutta e chiantati rampini pi scavarcari mura lisci! Vi sacciu cu' siti! Ca m'avvilinastivu la vita!.... Ma cosa di 'na vota ponnu èssiri! 'Sta vota la scacciati fràcita! Vi fazzu manciari li vùvita cu lu sali! DONNA PRAZZITA Ti lassu parrari, figghia.... Sugnu fimmina granni.... Chi pozzu aviri 'ssa valìa chi hai tu'? TIDDA Ah, valìa haiu! Finiu ca sugnu chidda d' 'u pani cottu? (_le si fa quasi addosso_). D. LIDDU (_si alza per trattenerla garbatamente_)--Signorina.... signorina.... D. IACU (_a D. Prazzita, che vedendosi minacciata s'alza anche essa_)--Signora.... signora.... no.... s'assittassi. DONNA PRAZZITA Di mia v'allarmati, caru D. Iacu? Iu dumannai 'ssu ritrattu pi iriminni e livaricci l'acqua.... Fimmina di paci, sugnu.... TIDDA Già! Fimmina di paci! c' 'a pistola di sutta! Si voli aggranfari tuttu cosi idda! Cu' cci 'u dissi di 'ssa 'mpruvisata ca ci vulia fari stasira a Paulinu, di faricci truvari a so' patri bellu appisu 'nt'o' centru d' 'u salottu? D. GASPARINU Sentu diri certi cosi strammi ca mi fannu urtari 'i nervi! TIDDA Chi è ca chicchiati vu' 'n'autru? D. GASPARINU Già!.... appisu 'nt'o' salottu! Comu, 'nfurcatu? DONNA PRAZZITA 'Mpruvisata!.... Comu, figghia, si haiu 'a curnici già fatta: sissanta pi novanta.... Brasi, vo' pigghiala.... TIDDA Si si, vo' pigghiaccilla, Brasi! A idda cci arresta 'a curnici, e iu mi pigghiu 'u ritrattu! Nni mia ha a scurari stasira, 'nt' 'a so' casa! (_Brasi via_). DONNA PRAZZITA Ca chissu.... ah, s'avi a vidiri ancora! 'A casa ca pigghiai iu, fu pigghiata cu 'u cunsensu di tutti, e nuddu cca--si 'i carti non su' canciati--'u po' nigari. D. GASPARINU Iu non sacciu nenti! E pi mia non cc'è nè canciata, nè scanciata! TIDDA Sicuru! 'A casa di D. Saru Pulvirenti! Ddu sfunneriu vecchiu ca mancu è bona pi stadda! A vera casa digna d'iddu è chidda ca cci pigghiai iu, pi sapillu: 'nt'o' palazzu di D. Matteu Musumeci! D. GASPARINU Me' cucinu! TIDDA Pianu nobili, quinnici cammiri, tri entrati, dui pirterra, gallaria e giardinu pènsili, villetta cu sidili a umbrella, vasca cu pisci di centu culuri e 'u sgricciu 'nt'o' menzu, pirgulatu di muscatidduni e zibibbu di Palermu longu dudici canni, bersò di rosi e gersumini, statui, grasti scurpìti, tavulini di marmu e di ferru, magnolia 'ncentru ca sturdisci un quarteri, tuberosi, garofali, gardenii, rosi napuliuni, ognuna tanta, e ponsò ca parinu nisciuti d' 'u cosaduciaru... Puddaru, cunigghiera, palummera. DONNA PRAZZITA Ca già... l'arca di Noè... D. GASPARINU Casa di signori! TIDDA A 'nvidiazza 'a fa parrari! Un paradisu! RACHILINA Zia, iamuninni, Maria Santissima, vossia cci perdi di dignità, scusassi. TIDDA Oh, pispisedda, non parrari masticata, ca tu cu mia parri! T' 'u sintisti 'ntroitari l'americanu, è veru, iattaredda morta? Non fa nenti s'è tignusu! non fa nenti si si vavia... abbasta ca cci 'u livamu a 'n'autra, è veru? Non ti veni fatta! non ti veni fatta! Inutili c'aggiarnii! inutili ca ti fa' pigghiari 'u virticchiu! D. LIDDU (_vedendo quasi mancare Rachilina, severo_).--Ma scusi! Che modo è questo! Mi pari ca 'a signurina non ha dittu nenti ca putissi offenderla! TIDDA Cu' siti vui? cu' vi cci 'mmisca? D. IACU Chi è? chi fu? chi trasi genti fora tracchiu? Lassamu parrari 'i fimmini tra d'iddi e non cunfunnemu 'u bistiami! D. LIDDU (_facendoglisi avanti, minaccioso_).--Sintiti, 'u paraguni forse calza pi vui, ma pi mia, no! Pirchì o' bestiami cci putiti apparteniri vui sulu. (_D. Iacu si lancia come un leone, urtando ad arte contro D. Nittu per farsene schermo_). D. NITTU (_trattenendolo, mentre Brasi trattiene D. Liddu, forte_)--Per carità, signor D. Iacu! Per carità! (_poi piano_). Non nni vali la pena. D. IACU (_notando che D. Liddu è ben trattenuto da Brasi, con un urlo leonino_). Vah, livativi di ddocu! (_con una bracciata lo scosta e poi fissa accigliato D. Liddu che non solo sostiene lo sguardo ma lo sberteggia con un sorriso di sfida_).--Nni truvamu 'nprisenza di fimmini, e vui mi 'nsignati... anzi, iu vi 'nsignu! TIDDA (_interrompendolo_).--Vah, finitila! Non nni faciti ridiri! D. GASPARINU Ridiri? A mia mi sta vinennu l'irritazioni! D. IACU No, permettiti: non è cosa ca po' finiri accussì, chista! Cca D. Liddu m'ha pistatu un itu, e si non mi dimanna scusa, avi l'obbligu d'attaccarimicci un fazzulettu. D. LIDDU Vi cci attacca macari un cuddaru c' 'a ciancianedda, si vi fa piaciri! (_i due fanno per lanciarsi di nuovo, sempre trattenuti_). D. GASPARINU Mi pari ca mi pigghiau! (_con le mani in tasca, agita la giacca come per costringersi a non menarle_). RACHILINA (_sentendosi venir meno_).--Oh Diu Diu... Maria, zia... zia mia... mi sentu 'na cosa... mi manca... mi manca l'aria... Diu... Diu.... DONNA PRAZZITA (_schizzando alla fine fuoco e veleno dagli occhi, a Tidda e a D. Iacu_).--Ragiuni aviti! (_poi, alla nipote_). Chi ti senti, figghia? chi ti senti? (_la sostiene, aiutata da D. Liddu e da D. Nittu_). D. IACU (_a D. Liddu, approfittando nel vederlo occupato a sorreggere la ragazza, gli mette una mano sulla spalla_).--Riceverete persone! D. LIDDU (_guardandolo con sprezzo_).--Di cui? di vui? (_Rachelina udendo queste parole ha un singulto e sviene del tutto_). DONNA PRAZZITA Vi, vih, cori miu! Cci ficiru pigghiari un surtu, 'sti scialarati! D. GASPARINU Mittitici nomu e cugnomu, pirchì, si mi siddiu iu, toccu famigghi! DONNA PRAZZITA Idda ca è accussì suscettibili! Un pocu d'acitu! Brasi, curri! Un pocu d'acitu! TIDDA Ca stuppativi vui, ca nni siti china! di chiddu di li setti latri. SCENA II. D. Nzulu e detti. BRASI (_mentre Brasi corre verso la comune, s'imbatte in D. Nzulu che entra_)--Oh, arrivau! Alla cca! Cci ha statu missa cantata, e ora (_additandogli la ragazza svenuta_) cc'è 'u Signuri espostu! D. NZULU (_accorrendo_)--Oh! E chi fui.. Rachilina!... Chi fu, cucina Prazzita? DONNA PRAZZITA (_lo guarda con occhi torvi e urla_)--L'acitu! D. NZULU (_volgendosi dall'altro lato_)--Tidda... parra tu! TIDDA (_voltandogli le spalle_)--Affari vostri sunnu! D. NZULU (_a D. Liddu_)--Ma chi fu? D. LIDDU (_intento alla ragazza_)--'U sta vidennu, mi pari! D. NZULU (_guarda D. Iacu interrogandolo con gli occhi_). D. IACU Non finisci bona! Matematicu! D. NZULU (_c. s._)--Don Gasparinu! D. GASPARINU (_arruffandosi tutto_)--Santu diascacci e diantanuni! Chi macari a vui haiu a sentiri? D. NZULU (_seccato_)--Ma 'nsumma! 'U pozzu sapiri chi sta succidennu 'nt' 'a me' casa? D. NITTU Nenti, signor D. Nzulu... un piccolo disturbo... causatu... TIDDA Quali disturbu! Smorfii! Non mi tuccati ca mi scozzulu! D. LIDDU Ma signora... ma signorina... è la seconda volta! TIDDA Ma 'nsumma, chi voli chistu? D. IACU Voli essiri muzzicatu, pirchì pi la secunna vota sta stuzzicannu lu cani ca dormi! DONNA PRAZZITA Mi maravigghiu di vui, cucinu! Mi maravigghiu di vui, ca 'ncasa vostra riciviti li cani e li gatti!... 'Na gatta comu chista e un cani... ca si l'ha dittu iddu stissu ca è cani! D. NZULU Ma carissima cucina! O cani o gatti, tutti parenti mi siti! DONNA PRAZZITA Ah no, scusati! Nni stati facennu divintari vui cani e gatti cu lu vostru gustu e lu vostru piaciri, vo' circati pirchì! D. NZULU Iu, cucina! No! L'ossu vi cci sta facennu divintari, pirchì sta vota è duru a lu spurpari! TIDDA Già! E li denti non su' chiù chiddi di 'na vota! D. NZULU Zittiti, tu! Ca su' boni li toi, denti di cagnulazzu c'addenticanu lu saittuni pi lu gustu di muzzicari e po' lu lassanu 'nvalìa di la vurpi!... Mi dispiaci cca pi Rachilina (_carezzando la ragazza e dandole buffetti mentre Donna Prazzita le spruzza aceto in faccia e Brasi le fa vento con le palme aperte_) Oh 'sta nicaredda... 'sta nicaredda mia... coraggiu... e chi fu? accussì... grapemu l'occhi... oh, ridemu... ridemu ca chisti cosi di ridiri su'... Facemula assittari cca... d'accussì... DONNA PRAZZITA Ah chi scantu ca mi facisti pigghiari, figghia mia! (_irata_) Susiti, susiti e iamuninni! Cca è un miraculu si non cci appizzamu 'a vita! Cosi di galera! (_e come D. Nzulu le si appressa, premuroso_) Ah, gnurnò, livativi... Risparmiativilla, cucinu, tutta 'ssa premura... cu 'stu beddu ghiommuru ca aviti dintra. D. NZULU Ah, cu mia, sparti, v' 'a pigghiati? Vi staiu truvannu tutti cca riuniti, senza sapiri pirchì e pi comu! DONNA PRAZZITA Ah, non sapiti pirchì e pi comu? Doppu c'aviti fattu l'uffiziu d' 'u diavulu? A casa pronta è! Unn'è ca ha scurari stasira 'stu galantomu c'arriva? Chi n' 'a pigghiai cu 'u vostru cunsensu 'sta casa? chi n' 'o sapeva macari idda? iu non haiu fattu nenti ammucciuni, ca non è custumi miu! TIDDA Ca comu? ca chi cc'entra! Tuttu cosi a lustru di suli faciti vui, comu 'i fuani! DONNA PRAZZITA 'U po' nigari? non eri presenti tu stissa cca, quannu dicisti ca eri zita cu 'stu me' signuri? E vui, signor D. Iacu, non mi vinistivu a aiutari a pigghiari 'a casa? Tuttu 'nsemula, 'nt'a un vidiri e svidiri, abbulau 'stu matrimoniu e t'arrivinni la raggia di l'americanu?... Ma iddu certu appi a essiri, ca ti lu misi 'ntesta! TIDDA No, cori miu, iddu, cci l'aveva di prima, iddu, 'ntesta e vi l'aveva dittu, e vui ittastivu 'n' autra vota lu nivuru comu la siccia! Ma du' voti 'u stissu iocu non veni 'mparu! E iu fici chiddu ca fici pi scunsarivi li iaccola, pirchì non sugnu cchiù dda cunigghiedda di 'na vota! E si iddu ora davanti a vui non sapi parrari cchiù comu parrau cu mia, 'i me' ragiuni mi li sustegnu iu stissa, ca m'abbasta l'armu, o voli o non voli, pirchì si si voli tirari 'nn' arreri iddu, non mi cci vogghiu tirari cchiù iu! D. NZULU Signuri mei, io non vogghiu e non svogghiu, pirchì non tocca a mia a vuliri e a svuliri! Siti vuautri ca aviti fattu manichi e quartari! Iu era ittatu cca, siddiatu di 'ssa petra di l'aria chi m'avia arrivatu. Vinistivu, sintistivu, avvampastivu pi 'st'americanu c'avia arrivari, cu curriu di cca, cu curriu di ddà, mi stunastivu, mi sturdistivu, mi 'mbriacastivu. Chi v'avia a diri? Vi avia a attaccari? DONNA PRAZZITA (_per scoppiare_)--E allura chi sintiti diri, chi non vuliti dari ragiuni a nuddu? Ma comu? du' casi? D. LIDDU Du' casi suli, signura? E chi su' 'i casi? Mi pari ca 'i cosi a dui e macari a tri, assai cca si ficiru! Non è giuoco pulitu! (_guardando a D. Iacu_)--Matrimonii ca si cumminanu e si scumminanu.... DONNA PRAZZITA Già! D. LIDDU No! Dicu macari a lei, signora! Chi sacciu (_fa per andarsene_). D. IACU Vi nni jiti? Aspettate! Ho da diri anch'io qua specialmente a chiddi ca s'hannu sguazzatu la vucca--che Iacu Naca, in tutto questo, ha fatto una parte di generosità, e si, all'urtimu, del diciannove s'è fattu sessantuno, 'a curpa è d'un vecchiu e d'una fimmina, a li quali non pozzu dimannari soddisfazioni. Ve ne potete andare voi, e non vi scurdati ca riceverete visite! D. LIDDU (_che durante questo discorso s'è avvicinato alla comune, torna indietro pian piano e posando calmo e fermo una mano sulla spalla di D. Iacu che non osa respingerlo_)--Mi nni vaiu, ma.... vui non mannati a nuddu! D. IACU (_guarda fieramente in giro_)--Con permesso, signori... (_va via risolutamente di fretta, seguito da D. Liddu che se ne va invece lentamente sogghignando forte_). SCENA III. Detti, meno D. Liddu e D. Iacu. D. GASPARINU Meno mali ca si nni jeru, santu diascacci e diantanuni, pirchì m'avianu smossu la nirvatura di 'na manera tali! DONNA PRAZZITA Ni nni jemu macari nuantri, D. Gasparinu, pi livarivi a tunnu l'irritazioni, (_a Don Nzulu_)--Però v'avvertu ca accussì non po' finiri! Ah, non finisci bona.... non finisci bona (_si avvia_). D. NZULU (_soddisfatto sempre più del suo gioco_)--Ma, cucina, permettiti.... DONNA PRAZZITA Chi vuliti permettiri, facitimi 'stu piaciri! No a mia, cucina, ma una santa di l'artaru avissivu fattu spiccicari, cu 'na cosa di chisti! Camina, camina. Rachilina.... Cu' nni voli beni nni veni appressu (_si avviano_). D. NITTU (_impacciato, perplesso, non volendo compromettersi con Donna Tidda, parandosi davanti a Donna Prazzita_)--Signora.... per carità.... La mia devozione lei la conosce.... un poco di prudenza, la prego..... TIDDA Ma no... si la vuliti beni, itici appressu! DONNA PRAZZITA Non avemu bisognu di cudatarii, nuatri! (_via con Rachelina_). SCENA IV. Detti, meno Donna Prazzita e Rachilina. D. NITTU Iu sugnu devotu a tutta la famiglia, specialmenti a lei, signurina Tidda! TIDDA A mia? pirchì a mia? Stativi mutu, ca non vi comprumittiti cu nuddu, vui! Nuddu si comprumetti cca! Si fannu vuci, si stuzzicanu li genti, e poi... D. GASPARINU Pirchì, iu, non sugnu omu di fatti? Allura, 'n'autra vota chi fazzu, sparu? D. NITTU Ma... scusi, chi forsi non sugnu cca cu lei? Questo è un fatto! TIDDA E pi chissu vi sintiti comprumisu? Chi cc'è paura, vuliti fari quarchi duellu puru vui? o vuliti sparari... pum!... comu D. Gasparinu? D. GASPARINU Pirchì, s' 'u dicu n' 'o fazzu iu? 'U vuliti vidiri ca sparu pi daveru? (_cava dal fianco la pistola_) e toccu famigghi! (_Don Nittu alla vista della pistola indietreggia istintivamente, mentre Donna Tidda e D. Nzulu si fanno coraggiosamente incontro a D. Gasparino_). TIDDA E vah! non iucamu! chi siti pazzu? D. NZULU (_contemporaneamente_).--Chi è, D. Gasparinu? Accussì prestu pigghiati focu? Sarvativi 'ssa tofa ca vi po' scasciari! D. GASPARINU (_convulso, rimettendo la pistola nel fodero_).--Ca iu malu canusciutu sugnu, santu diascacci e... TIDDA (_subito attaccando_).--E diantanuni! Va, jamuninni, accumpagnatimi! D. NZULU Ma, no... ma, no... unni vai, Tidda? (_le si para davanti_). TIDDA No, no... finemula cu 'ssa Tidda, ca assai cci aviti iucatu! Mi aviti trattatu comu una nimica! E 'ssa cosa di 'ssa casa sarà causa di sconzi serii! Ma serii-serii! Iamuninni, D. Gasparinu, ca cca m'accumincianu a bruciari 'i pedi! (_s'avvia di furia e scompare per la comune_). D. GASPARINU E a mia li manu (_s'avvia di furia anche lui_). D. NZULU (_gli grida dietro_).--Abbasta ca non sparati, D. Gasparinu! D. GASPARINU (_voltandosi con le mani per aria_).--A secunnu comu mi firria! (_via_). SCENA V. D. Nittu, D. Nzulu e Brasi. D. NZULU (_dopo aver guardato un po' D. Nittu rimasto mortificato_).--Vi persuaditi, caru D. Nittu? D. NITTU Lo dice a me? Io che per essere uomo di tratto e di pace finiu ca fui insultatu di chisti e di chiddi e ristai abbannunatu di tutti, cca, comu un cani senza patruni! BRASI (_sghignando da scemo_).--Eh... eh... 'a corda gruppa gruppa, cci va 'nt' 'o mezzu cu' non ci curpa! D. NZULU (_licenziandolo con una stretta di mano_).--Cunsulativi, caru D. Nittu, non siti vu' sulu!... E si peju non cc'è, chistu un è nenti! D. NITTU Ca già! Cc'è 'stu fattu di 'stu duellu! D. NZULU Bisogna impedirlo! Ca comu! Giustu giustu, nni 'stu mumentu, cci avemu a dari 'stu spittaculu a chiddu ca arriva? Di tuttu, di tuttu bisogna fari, D. Nittu, pi non farlu succediri! E non cc'è megghiu di vui pi mittirivicci 'nt' 'o mezzu? D. NITTU Io?! Cu tuttu lu cori! Ma veda... veda... Sono dui tipi intrattabili! E s'attaccaru forti... lei l'intese? Paroli sottintese, ma sanguinose... Ah! una sfida tremenda! D. NZULU Si, ma voi... col vostro tratto (_spingendolo verso la comune_). Curriti, curriti, D. Nittu, e purtatimi boni notizii. D. NITTU (_prima d'uscire_)--Mi proverò... farò del mio meglio... ma non cci spero, sa? (_via_). SCENA VI. D. Nzulu e Brasi. D. NZULU (_sorridendo, soddisfatto, a Brasi_)--L'avvirtisti o' sartu? BRASI L'avvirtii... Ma pi cui? D. NZULU Ca pi tutti 'sti me' signuri... BRASI Già... ora ca nn' 'i fici iri tutti pari sciarriati. D. NZULU Zittiti, ca tornanu. BRASI Cui? D. NZULU Tutti. BRASI Non tornanu. D. NZULU (_guardandolo bene negli occhi_)--E tu n' 'o capisci ca tornanu? (_si ode il campanello d'ingresso_)--Vo' grapi. (_Brasi via_). SCENA VII. Detti, Donna Prazzita e Rachilina. D. NZULU (_vedendo rientrare le due donne, premuroso, sbottoneggiando_)--Oh chi vi scurdastivu cosa, cucina? DONNA PRAZZITA (_attaccandosi al primo pretesto che le viene in mente_)--'A curnici, mi scurdai! Siccomu è mia... accattata cu 'i me' dinari... D. NZULU Oh! giustu, cucina! BRASI Alla cca! (_prende la cornice e gliela porge_). DONNA PRAZZITA Pirchì, scusati, a vulirla diri com'è di giustu, è cosa di mittilla 'nta un quatru 'ssa parti ca m'aviti fattu... BRASI E chi fa, voscenza, 'a pitta e 'a metti cca dintra? DONNA PRAZZITA No! Iu, figghiu? E chi sacciu pittari, iu? Cc'è cu' è ca 'a pitta... in carta bullata e cu 'u stemma d' 'u Tribunali... Iamuninni! (_a Rachilina_). D. NZULU Cucina, iu non sacciu chi dirivi (_sospira e apre le braccia_). Faciti comu criditi. DONNA PRAZZITA Ah! tuttu chissu è chiddu ca mi rispunniti? D. NZULU Mentri ca vui non vuliti sèntiri! Appena m'accostu: «Livativi»--vi fermu, e vi nni vuliti iri pi forza... Chi v'è diri? Vo' itavinni... DONNA PRAZZITA Ah, mi nni mannati? D. NZULU Binidittu Diu! 'U dicistivu vui a Rachilina: «Iamuninni». RACHILINA Eh, si, zia, iamuninni... DONNA PRAZZITA Naturali ca ni nni iemu (_ma non si muove_). BRASI Si voli passari, l'accumpagnu... DONNA PRAZZITA Grazii, figghiu, 'a strata a sacciu (_volge lo sguardo in giro, non sapendo risolversi ad andarsene_). D. NZULU (_c. s._)--Chi vi scurdastivu quarchi autra cosa! (_si riode il campanello d'ingresso_). D. NZULU (_ammiccando a Brasi, con intenzione_)--Vo' grapi! DONNA PRAZZITA (_rodendosi per il contrattempo_)--E cu' è chissa? Idda ca torna? Ddà lingua d'infernu? Ah, pi carità, cucinu (_correndo come un topo in trappola per la stanza_)--ca nn'haiu suffrutu assai, oggi! Ogni pacenza avi un limiti! Non la vogghiu cchiù vidiri! non la vogghiu cchiù vidiri! D'unni scappu (_fermando Brasi che s'avvia_) Aspetta, sceccu, non grapiri! D'unni scappu, vi dicu? D. NZULU 'Na vota ca pirdistivu tempu, santu Diu! D'unni vulissivu scappari, d' 'u pirtusu d' 'a chiavi? Trasiti cca dintra (_le apre l'uscio della sinistra_) e aspittati, si non vi vuliti fari vidiri. DONNA PRAZZITA (_passando, seguita da Rachelina_)--Basta ca vi spicciati, oh! c'haiu l'avvucatu ca m'aspetta! D. NZULU (_chiudendo l'uscio dietro le donne_)--E macari iu haiu chi fari, chi vi pari! V' 'u scurdastivu c'arriva Paulinu? (_a Brasi, sorridendo e fregandosi le mani_) Vo' grapi! (_Brasi via_). SCENA VIII. D. Nzulu, Brasi, Tidda, poi voce di D. Prazzita. D. NZULU (_appena Tidda appare sulla soglia della comune_)--Chi ti scurdasti quarchi cosa macari tu? TIDDA Macari iu? Chi veni a diri «macari iu?». Chi cci foru autri ca turnaru? D. NZULU No, dicu.... siccomu 'a cucina Prazzita si scurdau 'a curnici cca.... TIDDA (_arruffandosi_)--E chi fa? Chi cc'è' paura, torna pi pigghiarisilla? D. NZULU Vah! torna! N' 'o vidisti comu si nni iu 'nfuriata? Comu a tia! E pi chissu, dicu, quarchi cosa t'avisti a scurdari.... TIDDA No, nenti m'haiu scurdatu iu! E anzi pirchì non m'haiu scurdatu nenti è ca turnai.... Pi guardarivi, bonu, di sulu a sulu, nni 'sta bedda facci.... (_è come una gatta arruffata, che si muove, angosciosamente, dal desiderio di essere carezzata e non vorrebbe darlo a vedere_)--Eccu pirchì turnai.... (_quasi col pianto nella gola, ma suo malgrado_)--ecco pirchì turnai.... D. NZULU (_che ha compreso perfettamente, ma pur non potendo cedere, per non guastare il suo giuoco_)--Bonu, sì.... pi chissu! T' 'u dicu iu, pirchì turnasti. Tu voi 'u ritrattu..... TIDDA (_sconcertata_)--Quali ritrattu? (_riprendendosi_)--Ah già! 'U ritrattu! Ca sicura ca 'u vogghiu! E pi chissu turnai, 'u 'nzirtastivu! D. NZULU Subitu! (_a Brasi_)--Brasi, vo' pigghiacillu.... (_Brasi va. Pausa tenuta_)--Assettati.... TIDDA Grazii. Non m'assettu. Iu staiu abbruciannu! D. NZULU Tu sempri abbruci. Ma... focu di pagghia.... TIDDA Focu di pagghia? O' solu m'haiu ittatu! Iu sempri di pirsuna haiu pagatu! E pi chistu sugnu cca, ancora a 'stu puntu, senza statu! Lu dannu, si l'haiu fattu all'autri, prima di tuttu e cchiù di tuttu l'haiu fattu a mia! Ora stissu: vui ittastivu la petra e v'arritirastivu la manu; e iu ittai a fogghi quintu 'u matrimoniu conchiusu cu D. Iacu e m'haiu vinnutu macari la stuppa di li matarazza pi mettiri 'ssa casa, e non dari saziu a ddà vecchia vilinusa! BRASI (_facendo segno delle mani vuote_)--Non cc'è' cchiù Vulau! D. NZULU Chi? BRASI 'U ritrattu! D. NZULU E cu' è ca s' 'u pigghiau? BRASI (_col solito sorriso da scemo_)--N' 'ò sapi vossia? TIDDA (_che dapprima, tutta commossa e alterata da ciò che ha detto, è rimasta come estranea al discorso, udendo parlare del ritratto, torna in sè e scatta_)--Chi? 'U ritrattu? S' 'u pigghiaru? Comu? Quannu? Chi mi stai cuntannu? Cu' cc'è ddà dintra? (_corre frenetica verso la sinistra_). D. NZULU (_cercando d'impedirle il passo_)--Fermati! Non cc'è nuddu! Cu' ci avi a essiri? Statti cca! (_si riode il campanello d'ingresso. Brasi accorre_). TIDDA (_scostando D. Nzulu, che si lascia facilmente mettere da parte, spingendo l'uscio di sinistra che resiste_)--Comu, statti cca? Chi mi diciti ca non cc'è nuddu? Vogghiu vidiri! Vogghiu vidiri, pirchì vui siti capaci di farimi 'st'autru tradimentu! D. NZULU (_fingendo di trattenerla_)--Ma si ti dicu ca non c'è nuddu? Tradimentu! Iu fazzu 'i tradimenti? VOCE DI PRAZZITA (_dietro l'uscio_)--Si, si, cca semu! facitila tràsiri! Non avemu di chi scantarinni, nuatri! (_apre l'uscio dall'interno_). TIDDA (_precipitandosi dentro_)--Ah si! Ora vi fazzu vidiri iu! si non lassati 'stu ritrattu! Vuautri ca faceuru finta di irivinni sdignati! SCENA IX. D. Liddu e Don Nzulu, poi D. Iacu. D. NZULU (_vedendo entrare D. Liddu, richiude l'uscio e, mentre dall'interno si ode il vociare confuso, a soggetto, delle due donne in aspra lite_)--Don Liddu, cc'è cosa? D. LIDDU (_serio, severo, concitato_)--Cc'è ca vogghiu parrari cu 'a signurina, perchè non posso credere assolutamente ca idda fussi consenziente a 'sta spiculazioni ca autri nni vulissiru fari! (_udendo il vociare delle donne_) Unn'è? Ddà dintra? Chi su' 'sti vuci? Cu idda l'hannu? 'Nsumma, chi succedi cca, don Nzulu? (_facendo queste domande s'è spinto fin presso l'uscio, come deciso ad aprirlo e a introdursi_). D. NZULU (_trattenendolo vigorosamente, piuttosto aspro e seccato_)--Nenti, don Liddu! non succedi nenti! Cc'è paura, 'ncasa mia, divu dari cuntu a tutti? Vi pregu, assittativi! Chi mi vulissivu trasiri dintra macari vui? (_Altra scampanellata all'interno. Brasi accorre_). D. LIDDU Scusati, D. Nzulu, la ragiuni di tuttu chistu... D. NZULU (_subito, interrompendolo_)--Quali ragiuni? Ancora s'avi a vidiri, 'a ragiuni! (_con intenzione_) E v' 'a fazzu vidiri iu... all'urtimu! D. IACU (_entrando e notando D. Liddu_)--Lo sapevo! D. LIDDU (_provocante_)--Chi è ca sapeuru? D. IACU Ca vi fiteva 'a lepri 'nta 'stu trippaturi! (_udendo anche lui gli strilli delle donne_) Turnastivu pi daricci spadda forti? Non basta ca su' dui contro una? Macari 'u masculu? D. LIDDU (_andandogli incontro con le mani in faccia_)--Ma vui chi pi daveru a mia vuliti scuncicari? D. IACU (_subito, con la voce bassa_)--No... me ne guarderei bene... (_voltandola_)--Pirchì 'ncasa d'autri haiu conosciutu sempri 'u me' duviri! D. LIDDU (_sghignando_)--Già! Un poco pirchì ci sunnu 'i fimmini, un pocu pirchì siti 'ncasa d'autri... vah, livativi! D. IACU Scusate, vi ho detto di attendere persone? D. LIDDU E quannu? D. IACU Per cui! D. NZULU (_che frattanto è andato presso le litiganti di là, tornando come se vedesse questi due alle prese_)--Signuri mei, pregu! signuri mei! Chi vulissivu fari 'u duellu cca? (_vociando verso l'interno alle donne_) Ma chi mi vuliti fari partiri, 'a testa? Malidittu 'stu cucinu e di quannu mi ittau 'nta 'stu focu! Finitila! finitila, e passati tutti cca banna! SCENA X. D. Prazzita, Tidda, Rachilina e detti. (_le donne tornano in iscena un po' malconce, arrossate; Donna Prazzita e Tidda tenendo dai due lati opposti un vecchio ritratto ad olio rappresentante un notaio con la barba a collana e i capelli a boccoli, il collo fasciato da una grande cravatta a rabat, uso Bellini, ampio panciotto alla marescialla, abbottonato all'estremità d'un lato, una penna d'oca sull'orecchio e un codice in mano. Una tira di qua e l'altra di là, mentre Rachelina, col cappello gualcito e a sghimbescio come per qualche ceffone di Tidda, geme e pare voglia cascare di nuovo in deliquio_). DONNA PRAZZITA Modda! modda cca! modda cca, ti dicu! TIDDA Pazza siti! Chistu tocca a mia! E non lu lassu mancu, si!... DONNA PRAZZITA No! Tocca a mia! TIDDA 'U moddu? Lassatilu! Ca cchiuttostu un pugnu cci dugnu e 'u sfunnu! D. IACU Vah! Muddatilu! D. LIDDU Non muddati nenti! D. NZULU (_strappando di mano alle due donne il contrastatissimo ritratto e dominando, con la sua, tutte le voci_)--Datilu cca prima, santu e santissimu! 'U stati sfasciannu d'acussì? (_guardando l'immagine_) Guardati chi cc'è cca! Lu stati facennu assistiri a un bellu spittaculu 'stu povir'omu! (_cava il fazzoletto e con delicatezza fa come per asciugare il sudore della fronte del notaio effigiato_) Poviru Josè! Tu ca ti nn'ha statu tant'anni cuetu a la me' casa! Ma guardatilu, guardatilu chi facci chi avi!... mancu cuscenza cc'è! E si vidissi so' figghiu, che figura ci facissi, vah? (_altra scampanellata. Brasi accorre_) Basta ca cci aviti priparatu 'a casa... 'i mobili... SCENA XI. Detti e don Nittu, poi Don Gasparinu. D. NITTU (_rientrando tutto accaldato, senza notare la presenza di D. Iacu e di D. Liddu, rivolto a Don Nzulu_)--Ho fattu sforzi inauditi, sa? Ma nenti!.... Sunnu du' armali feroci! D. NZULU (_deponendo il ritratto in piedi su un mobile, bene in vista_)--Cui? D. NITTU (_sconcertato_)--Ah.... cca sunnu? D. NZULU Nu' 'i viditi? TIDDA Accussì va beni! Nè tu leta nè iu cunsulata! (_a D. Nzulu_) V' 'u tiniti vui, 'u ritrattu! D. IACU Quann'è chistu, sta beni! D. LIDDU Già! Ca cc'era bisognu d' 'u vostru consensu! D. NZULU (_parlando al ritratto_)--Eh, poviru mortu, cu' ti l'avia a diri, ca ti stavanu manciannu li càmuli e li fulinii, senza riscidiriti nuddu! nuddu ca t'addumava un sordu d'ogghiu! nuddu ca ti purtava un ciuri! (_a Brasi che gli presenta un telegramma_)--Chi è? Telegramma? E di cui? (_apre il foglio, legge ed esclama_)--Eh menu mali, vah! Menu mali! Ogni male non viene per nuocere! BRASI E unni manca, Diu pruvidi! LE DONNE (_che si sono sedute stanche ed agitate_)--Chi è? Chi fu? Di chi si tratta? D. NZULU Bella accuglienza cci stauru priparannu!.... A 'na bella scena l'avissivu fattu assistiri!.... GLI UOMINI Ma cui? D. NZULU Ma cui.... cu' po' essiri? Paulinu! TIDDA Non arriva cchiù? DONNA PRAZZITA Comu?! Avia a arrivari oggi! D. NZULU Già! quantu junci, e arrivava! T--a--ta, ficu fatta! Mi telegrafa di Genuva, ca si firmirà ddà 'na pocu di jorna.... RACHILINA 'U dissi vossia stissu, ca s'aspittava pi stasira. D. LIDDU E lei, signurina, tantu pi 'na curiusità: cci avia tuttu 'ssu 'nteressi c'arrivassi stasira? RACHILINA Iu? No.... Pirchì?.... Siccomu 'u ziu avia dittu accussì.... D. NZULU (_a don Liddu_)--Amici mei, tutti 'sti cunti.... pi carità, all'urtimu! (_a Rachelina_)--Eh sì, figghia.... Ma si m'aviti fattu partiri 'a testa! Vuautri chi siti cristiani? Siti ranocchi, cicali, marranzani!.... Madonna di lu Carminu! Non haiu cchiù cirivedda!.... Cci criditi ca mi disidirassi mortu e stampatu ddà 'nta ddù quatru?.... Ca già! Mi faceva 'u cuntu, c'arrivatu a Genuva, doppu un jornu era cca. DONNA PRAZZITA Ah no?! D. NZULU Senza pinsari a tuttu chiddu ca divi fari ddu galantomu appena sbarcatu in Italia! D. NITTU (_dandosi tono_)--Eh già! I passaporti.... Cce lo volevo dire io! D. NZULU Chissu sulu? E 'i pezzi? sulamenti pi canciari tutti ddi pezzi ca porta? TIDDA Pezzi cancia? DONNA PRAZZITA Chi è, niguzianti di pannaria? D. NZULU Già! Martisi! Vuautri ppi pezzi chi sapiti sentiri? Dinari, su'! Pesetas, pesetas--si chiamanu accussì ddà sutta! Faciti 'u cuntu, pi canciari tutti chiddi ca porta! (_come ripigliandosi_)--Ma 'u sapiti ca fu 'na furtuna 'ssu ritardu? (_affettuosamente severo e patriarcale_)--Prima di tuttu pirchì, amici mei e parintuzzi cari, nuautri 'nta l'intimità nni putemu macari manciari pi lupi, ma di frunti a iddu, 'a cosa è diversa: di frunti a iddu, nn'avemu a fari vidiri uniti, affezionati unu cu l'autru tanti armi 'nta un cori! tanti lapi di meli!.... Ca comu! iddu ca va circannu la famigghia.... lu nidu anticu.... (_come fissandosi nel suo lontano rammarico_)--lu nidu anticu.... chi nni sapiti quantu si disidira!.... e cci faciti truvari 'stu 'nfernu? Si nni scappa l'indumani!!... E cu tuttu 'stu catuniu c'aviti fattu, m'aveva scurdatu la megghiu... (_guardandoli tutti_)--Signuri mei, spagnolu è! TIDDA Comu! finiu ca è americanu? D. NITTU Di l'America spagnola, signurina... D. NZULU E quindi, cchiù spagnolu di li spagnoli! Cu certi arii ca v' 'u pozzu diri iu ca cci haiu statu! Vui chi sapiti comu marcianu ddà? Ogni pirsuna ricca ddà, faciti cuntu ca è un re! Redengotti e cilindro, macari pi iri 'ntra certi posti... ca nuautri cci jemu... cu li tappini a la susuta di lu lettu (_le donne non possono fare a meno di sorridere, ma fanno un certo verso di vergogna_) Vi pari scherzu? Fumusi!... Ah! pi fumu, lassati fari a iddi... E non è ca su' fanatichi sulamenti supra d'iddi stissi; ma supra tuttu e supra tutti chiddi ca cci stannu attornu! Vòlunu gran cumparsa! Esagerata! Non nni ponnu fari a menu!... E iu pensu... ca comu!... guarda chi patacca ca stàvamu facennu a causa di li vostri curtigghiarisimi!... Avia di tantu ca v' 'u vulia diri... Signuri mei, vuautri siti vistuti... D. LIDDU (_guardandosi addosso_)--Comu semu vistuti? D. NZULU Perfetti, chi cc'entra! Lassati fari a vui, Don Liddu, pi chistu! e macari a vui, D. Nittu. Tutti già, non si discuti!... Ma non è questo, signori! lassatimi spiegare! Iu avia pinsatu di faricci un ricivimentu... un'accuglienza all'usu d'iddi... pumpusa, vah! sgargianti! pirchì tantu chiù pumpusa è, tantu chiù bella imprissioni cci fa... E non dicu sulamenti pi nui, di comu nn'avemu a vestiri e di chiddu c'avemu a fari... ma macari p' 'a casa... addubballa tutta... ma a chistu cci pensu iu! Anzi, mi vuliti lassari fari a mia pi tuttu, ora ca vi viu cca beddi cueti, ca tutti li quistioni sunnu risuluti amichevolmenti? TUTTI (_ridestandosi come da un fascino, vivacemente_)--Chi? Comu? Chi dicistivu? Risoluti? Comu risoluti? D. NZULU (_dominandoli_)--Chi fu? chi è? N'autru ribeddu vuliti fari? V'assicuru e vi promettu che tutto sarà accomodato con sodisfazioni generali! DONNA PRAZZITA Ma scusati, cc'è 'a cosa d' 'i du' casi... com'è ca si po' risorviri cu suddisfazioni generali? TIDDA Già? Com'è ca s'ha a spartiri 'ssu cristianu? Mezzu cca banna e mezzu dda banna? D. NZULU Non vi preoccupati! Truverà du' casi, e nni scigghirà una! senza ittari a mari l'autra... Chi nni sapiti si non è abituato ad aviri quarteri d'estati e quarteri di 'nvernu? D. IACU Ah! ma scusassi: cc'è 'na quistioni però ca resta pinnenti! D. LIDDU Già! comu 'u piru all'arvulu! D. NZULU E chista macari cci la faremu decidiri a Paulinu! A tutti cuntintirà! a tutti! lassatilu arrivari! Nuautri cca nn'avemu a preoccupari d'una cosa sula: di farinni truvari digni d'iddu. Vuliti lassari fari a mia? Senza pipitari chiù nuddu! Apprufittamu di 'ssu tempu ca nni resta. Brasi, affacciati d' 'u barcuni e chiama a Don Sciaveriu Notu, dicci c'acchianassi cu so' mugghieri cu 'u campiunariu e 'u metru, prestu prestu! (_mentre Brasi va, rivolto a Rachilina_) Ti lassi serviri di mia, tu? RACHILINA Comu voli vossia, ziu! Ma l'abitu pi daveru m'haiu a fari? DONNA PRAZZITA Chi n'o' sta' sintennu? Giustu ca tu ti l'aviatu a fari.... D. NZULU Ma.... divi essiri 'na cosa d'alzari l'idei, badamu!.... Comu ti piaciria, Rachilina? sintemu.... RACHILINA Eh.... chi sacciu? di.... di sita cilesti.... mi piacissi... D. NZULU Bravu! Apprupriatu! RACHILINA Guarnitu di.... di.... TIDDA (_interrompendola_)--E iu comu, cucinu, di sita granata? D. NZULU A gustu to'! Basta ca sia 'na cosa chic! DONNA PRAZZITA E iu.... macari mi l'avissi a fari? D. NZULU Ca chi vol diri! Tutti, tutti! Vui, 'a prima! BRASI (_rientrando_)--Don Sciaveriu dici ca veni subitu con la consorti.... E.... si cci permetti, cci vulissi diri 'na cosa.... D. NZULU Chi cosa? BRASI Cca sutta cc'è' 'na pirsuna ca fa avanti e arreri comu 'na tarantula annacalora, e sta sfardannu 'a strata. TIDDA Uh!.... Ca chissu don Gasparinu è! mischinu! D. NZULU Ah, già! chiamalu! ca iddu sulu manca! Pregalu a nomu mia d'acchianari (_Brasi esce_). DONNA PRAZZITA Allura iu dicissi ca 'ssu vistitu miu duvissi essiri d'un culuri.... d'un culuri.... TIDDA Di cani ca fui! (_la vecchia la guarda biecamente_) D. NZULU (_subito, accomodante_)--Lo sceglieremo nel campionario! Non circati, cucina Prazzita! (_a D. Gasparino che appare più arruffato che mai sulla comune_)--Avanti! avanti! Don Gasparinu, ca v'aviti fattu disidirari! D. GASPARINU Si, ma.... si non mi mannauru a chiamari.... mancu d' 'a strata cci passava iu cchiù cca.... TIDDA Si, difatti, 'ncasa vi vinniru a chiamari? D. GASPARINU Mi chiamaru mentri ca era pi l'affari mei, ca non cci dava cunfidenza a nuddu.... E ora mi nni vaiu! D. NZULU (_trattenendolo_)--Bonu, vah! D. Gasparinu: viditi ca Tidda scherza! D. GASPARINU Idda a mia, s'avi a livari 'stu viziu di pigghiarimi di puntu. D. NZULU S' 'u leva, s' 'u leva! stativi cuetu! Ora ca vinistivu, comu sia sia, assitàtivi cca e faciti chiddu ca fannu l'autri, ca semu tutti 'mpaci. SCENA XII. D. Sciaveriu, D. Rusulina e detti. D. NZULU (_ai due sarti che entrano_)--Oh, bravu, D. Sciaveriu! favuriti! Avanti, Donna Rusulina! D. SCIAVERIU (_inchinandosi_)--Ai suoi comandi, signor D. Nzulu!.... Tanti rispetti alla compagnia! DONNA RUSULINA (_c. s._)--Serva di 'sti me' signuri! D. NZULU (_con un cenno d'intelligenza_)--Dunca.... Donna Rusulina, non cc'è bisognu ca vi dicu ca 'sta vota vi duviti disimpegnari... Pigghiaticci 'a misura a 'sti parenti mei e intantu daticci 'u campiunariu ca si scegghiunu 'a stoffa. (_D. Rusulina porge il campionario alle signore che si mettono a crocchio a sfogliarlo e a conversare con lei_)--E vui, D. Sciaveriu, pinsati pi 'sti me' signuri... e macari pi mia.... BRASI (_col solito sorriso da scemo_)--Si cci voli dari, cci duna.... e si non ci voli dari, non cc'è obbrigu.... D. NZULU E pi Brasi, si sottindende! D. NITTU (_costernatissimo_)--Senta.... Don Nzulu.... io, veramenti.... non saprei se.... D. NZULU Ma mancu si dicinu 'sti cosi! Tuttu pensatu. Don Nittu! D. NITTU Si, ma... a qual titolo? D. NZULU E non l'avemu dittu? A titolo d'un regalo a me e d'un onuri a me' niputi! Non bisogna guardare a spese! D. NITTU (_più che mai costernato_)--Spese... mie? D. NZULU Ooh!... Appena arriva me' niputi! D. LIDDU (_rinzelato_)--Vah, non iucamu, D. Nzulu! Mancu pi scherzu l'aviti a diri 'sti cosi! Mi vestu pirchì mi fa piaciri macari a mia; ma a spisi mei! E non cc'è' bisognu ca don Sciaveriu mi pigghiassi 'a misura. È 'u me' sartu... D. NZULU Sfidu! Pi chissu è 'u megghiu sartu d' 'u paisi! D. GASPARINU Ah! pi chissu? Pirchì iu non passu ca sugnu macari clienti so'? Pirchì non parrati vui, misseri e minchiuni! A 'mprisa ca mi nni vaiu 'n'autra vota? D. NZULU D. Gasparinu, chi dissimu? (_a D. Sciaveriu_) Allura non cc'è bisognu di misura mancu pi iddu. Vah, signuri mei, spicciamunni! Donna Rusulina, siti pronta? DONNA RUSULINA A li cumanni! Accuminciu d' 'a signura donna Prazzita ca è a cchiù granni! (_misura la lunghezza della sottana_) Sciaveriu, scrivi. D. SCIAVERIU (_a D. Nzulu_)--Mi permetti? (_segnando in uno scartabello._)--Signora donna Pràzzita Cannalonga. DONNA RUSULINA Lunghizza, di la vita a la putia: Cento unnici (_misura la rotondità dei fianchi_) Oh... comu cci dicemu? circunfirenza--cu bon prudi e saluti! centuquarantasetti... _Tela._ ATTO TERZO SCENA I. D. Nzulu, Donna Prazzita, Rachilina, Tidda, D. Liddu, D. Nittu, D. Iacu, D. Gasparinu e Brasi. (_scena di movimento tra tutti, intanto a fare gli ultimi apprestamenti per la solenne festa dell'arrivo dell'Americano, D. Nzulu, aiutato da D. Liddu, D. Iacu e D. Nittu, finisce d'addobbare una specie di palcoscenico, che è un'alta predella, in fondo alla scena, nell'arcata di centro; dietro una tenda, in fondo, si aprirà un uscio; un altro dietro una tenda, a destra, e una finestra si scoprirà dietro la tenda di sinistra. Donna Tidda traversa la scena recando un gran vaso di fiori. Donna Prazzita e Rachelina vengono subito dopo con trionfi di frutta_). BRASI (_segue portando un festone di fronde d'edera intrecciato con fiori_)--E chi è, scursuni? Unni va, chistu? D. LIDDU Non ci pinsari, babbu... Portalu ddà banna, ca poi cci pensu iu... TIDDA Ma chi è 'sta stola? Unn'è ca l'aviti a cumminari? DONNA PRAZZITA E chisti, unni l'avemu a mettiri, D. Liddu? D. LIDDU Pusatili unni vi veni prima... Lassatinni finiri cca! È bonu accussì, don Nzulu? (_le donne escono per rientrare poco dopo_). D. NZULU (_che s'è tolto la giacca e sta aggiustando le tende del piccolo palcoscenico_)--Bonu, bonu, sì... Eccu, tiràti n'autru pocu di ddocu... Cu' m' 'a duna una spingula? D. NITTU Iu... alla cca! D. IACU Si capisci, si non siti attaccata vui cu 'i spinguli! D. GASPARINU E allura... iu ca portu spinguli macari?! D. NZULU Lassatilu iri 'ssu discursu d' 'i spinguli! Calati, calati, don Iacu... unni stati guardannu? D. IACU Ca guardava a D. Nittu, ca cu ddi pusa avi un traficu!... E non m'haiu pututu pirsuadiri si avi 'i pusa e non avi cammisa! D. NITTU Spiritoso! Spiritoso, D. Iacu! D. GASPARINU Si... bella liscimoria! D. NZULU (_vedendo che D. Iacu s'inalbera_)--Signuri mei, oh! non facemu quistioni, comu finiu?... Mi staiu facennu 'u cori tantu, a vidirivi accussì tutti belli d'accordu! Lassatimi finiri cca! TIDDA Ma chi è ca cumminastivu ddocu? 'U sapiti ca mi pari un palcuscenicu? D. NZULU Ha fattu 'sta scuperta! Biniditta Santa Lucia ca ti desi 'sta bella vista! DONNA PRAZZITA Ah, pi daveru palcuscenicu è? RACHILINA Vih! Che bellu! E cu' cci ha a rapprisintari? D. NZULU Ca tutti nuautri! (_sorpresa generale e movimento di curiosità_). TUTTI Chi? Comu? Avemu a rapprisintari? E chi avemu a rapprisintari? D. GASPARINU Iu... non rapprisentu nenti... e non vogghiu sapiri 'sti storii! D. NZULU Tutti! tutti! Avemu a fari 'na festa all'ingranni! Ricivimenti... pranzu... e macari teatru... O' pranzu cci aviti pinsatu vuautri, e iu mi vosi riurdari di li tempi antichi... D. NITTU E nuautri chi sapemu rapprisintari, signur D. Nzulu? D. NZULU E non cci sugnu iu? Vi 'nsignu 'i parti a tutti! Accussì, a suggettu!... Haiu pinsatu macari a commedia c'avemu a fari davanti a Paulinu... E ora, lestu lestu, vi fazzu a prova generali... 'I robbi su' cca! TUTTI Quali robi? D. NZULU 'I vostri! TUTTI Ah, 'i purtaru? Cca su'? Quannu 'i purtaru? D. NZULU 'I purtaru! 'i purtaru! Avi tantu! TIDDA Ah... chisti eranu 'i robbi, ca nni facistivu pigghiari 'a misura? D. NZULU Ca chissi! chissi! RACHILINA E comu, accussì senza pruvarli, si nni stannu boni o si non nni stannu boni.... D. NZULU Si.... teni a cura! senza mai ti stannu tanticchiedda cchiù larghi o cchiù longhi! Robbi di commedia su'! D. GASPARINU A mia non m'ha pigghiatu 'a misura nuddu, e ddocu supra mascaratu non ci acchianu! D. LIDDU (_sorridendo con compiacenza_)--A sapillu prima, Don Nzulu.... si puteva cumminari d'accordu 'na cosa graziusa..... Filodrammiticu sugnu. D. NZULU Non dubitati ca graziusa.... graziusa sarà.... Ora 'u viditi! A unu a unu vi fazzu 'a parti di tutti! Vi mettu comu un specchiu davanti! RACHILINA Macari chidda d' 'i fimmini? D. NZULU Si capisci! E cu 'i robbi d'ognunu! TIDDA Vih! Ca bellu aviti a pariri vistutu fimmina! Non cci iucamu, signuri mei, ca chistu l'opiranti fici all'America! DONNA PRAZZITA 'U sapiti, ca è cosa d'arridiri? D. NZULU E comu d'arridiri! Ora vedrete! Assittativi a giru e permettiti ca cuminciu! (_stando sempre sul piccolo palcoscenico, chiude all'interno il velario, nascondendosi a tutti_). RACHILINA Oh ch'è bella! Non mi pari l'ura di vidillu cu 'i robbi d' 'a me' parti! Ma... sa chi parti haiu a fari? TIDDA E iu, cu chiddi d' 'a mia! a me' parti, parti di sconzu avi ad essiri! D. IACU E figuramunni c'avi a pariri bellu vistutu di Donna Prazzita! DONNA PRAZZITA Iu dicu c'hâ a pàriri cchiù bellu vistutu di vui! Quannu mai, puteuru parrari d' 'a parti d' 'a signura Donna Prazzita! D. GASPARINU Vogghiu vidiri si finisci bona.... ca non mi pari!.... D. NZULU (_di dietro la tenda_)--Signuri mei, circati di starivi muti, pirchì, si no, non isa 'u sipariu! BRASI Silenziu! (_e batte le mani allegrissimo_). TIDDA Vih! ch'è cuntentu chistu! D. NZULU (_c. s._)--Pirchì non sapi ca cc'è 'a parti priparata macari pi iddu! BRASI (_contento_)--Macari pi mia?! D. NZULU (_c. s._)--Pi tutti! Pi tutti! D. GASPARINU E torna, parrinu e sciuscia!... L'irritazioni pi forza mi volunu fari pigghiari!.... D. IACU (_guardando D. Gasparino con un largo sorriso, non perfettamente convinto_)--Mi dici 'a testa ca finisci a opira 'e pupi!.... BRASI A cugghiuta ti vogghiu! D. NZULU Attenti, che comincia! TUTTI Silenziu!.... (_accomodano le sedie e attendono con gli occhi al palco_). D. NZULU Unu.... dui..... e tri! (_Tira la tenda-sipario e scopre la scena_). TUTTI Vih! Bellu! Chic! E d'unni spuntaru 'sti porti? Uh, cc'è 'a finestra macari!... Un teatrinu perfettu! Lassati fari a iddu! Silenziu!.... Signuri mei, silenziu, annunca non nesci! LA COMMEDIA (_la piccola scena rappresenta una stanzetta di passaggio, con finestra sul lato destro, comune in fondo con tenda e uscio sulla sinistra che dà nell'appartamento_). SCENA I. _appare_: La vecchia di l'acitu. (_entra in iscena con il fiasco dell'aceto sotto il braccio e beve con soddisfazione_). RACHILINA Uh! e cu' è 'ssa vecchia? Che laria! TIDDA Chissa 'a vecchia di l'acitu è! DONNA PRAZZITA Allu dda, l'avi scrittu 'nt' 'o ciascu! TIDDA E comu s'appana! D. LIDDU (_vedendo che la vecchia smette di bere_)--Zittitivi, ca sta parrannu! Sintemu chi dici! LA VECCHIA (_con l'occhio maliziosamente arguto_)--Bonu! bonu! di li setti latri.... E assai nn'haiu bisognu! (_al fiasco_)--Tu ha' a travagghiari oggi! (_si fa presso l'uscio di sinistra, e con voce dolce, nascondendo il fiasco sotto la pellegrina_)--Tinnirina, 'a soru! Oh Diu miu, sempri davanti a 'ssu specchiu!.... sempri cu 'ssa pruvuligghia 'mmanu!.... sempri ca t'alliffi e fai cannola! TIDDA Eh, si è donna Tinnirina! Ma sa cu' è, sa cu' è c'avi a fari 'ssa parti? D. GASPARINU Nni vuliti fari sentiri? LA VECCHIA Cu' avi a veniri, Cappiddazzu? Figghia mia, iu sugnu 'a soru granni e t'haiu a ricurdari 'u beni.... Vidi ca 'a genti po' suspittari, 'u sap'idda chi, di 'ssa troppa frequenza di 'ssu cristianu 'ncasa nostra!.... Chi? chi dici? Ma si, 'a suruzza.... TIDDA Ah, soru cci veni? LA VECCHIA Si, 'u sacciu ca ti fa cunfidenzi p' 'a cucina Zi Vittula.... DONNA PRAZZITA Zi Vittula? Ca annunca parti di mascarati sunnu! LA VECCHIA Ma 'a genti è maligna assai! Vo' 'ntuppatici 'a vucca! E macari idda... chi ti pari?!... Tu si' troppu bona, armuzza 'nnuccenti.... DONNA PRAZZITA Maria, chi parra grevia chissa, cucinu! E cu' è ca po' parrari accussì? TIDDA Uh, cci nn'è tanti ca parranu accussì! Iu mi staiu divirtennu un munnu! D. IACU Ma 'nsumma, nni vuliti lassari sentiri? Vogghiu vidiri cu' è 'ssu cappiddazzu! LA VECCHIA Basta, 'u beni ti l'haiu avvisatu.... Fa comu cridi!... (_si reca presso la finestra e saluta_)--Oh, Zi Vittula!.... Mi pari un iaròfalu avvampatu 'ntra 'ssa finestra!.... Miatu cu' ti spusa a tia! Chi dici?... E, ti nni mancassiru!... Ca dui, li sacciu iu!... Cu' su'? Vah! finta ca non lu sai! Chiddu vagghiardu, ca si mancia l'aria.... e dd'autru distintu.... ma distintu, vah.... D. NITTU Abbasta ca non m' 'u fa fari troppu esageratu a mia, don Nzulu! LA VECCHIA E anzi, non sacciu com'haiu a fari.... Tutti dui mi dissiru ca vèninu a parrarimi pi tia.... Don Peppi Nnappa e Don Cola Mecciu.... D. NITTU Ah! sempri mascari su'! D. IACU Zittitivi. Sugnu curiusu di sapiri cu' è 'ssu Don Cola Mecciu! D. LIDDU E iu, cu' è 'ssu Peppi Nnappa! TIDDA (_impressionata e accigliata_)--Zittitivi, quantu sentu chi è ca dici 'ssa vecchia! LA VECCHIA È ca mi pari ca tu.... no?..., eh, chi voi? mi pari ca l'occhi li ittasti supra un lapuni vecchiu, ca non fussi dignu di pusarisi supra un ciuri vivu vivu e friscu friscu comu si' tu! TIDDA (_tra i denti come a sè stessa, guardando sottecchi Donna Prazzita_)--Accussì fu, 'nfami! (_notando che Donna Prazzita si agita un poco sulla seggiola, soggiunge subito, forte_)--Tiramu, tiramu, cucinu! Ca bona è! LA VECCHIA Chi? iu, figghia? E comu vegnu? (_additando verso sinistra_)--Ca chi la pozzu lassari sula?... Ah!.... mi fazzu lu stomacu fràcitu.... (_Rifà D. Tinnirina davanti lo specchio, che s'incipria, s'alliscia e si pavoneggia_)--E cu' va, e cu' veni!.... Tu aspittannu a quarcunu, allonghi lu coddu a la finestra; e cca, si fètinu tutti!... Ca si, macari iddu! macari iddu! Veni a parrari.... non sacciu di chi!.... discursi longhi!.... E l'autri, mussi di cca e mussi di ddà!.... Chi dici?... Gesù, non su' così ca si ponnu diri d' 'a finestra.... Aspetta, vegnu ddocu! Ma un muminteddu, sai? (_va via dal fondo_). RACHILINA (_notando la zia aggrondata e sulla brace, con un sospiro di sollievo_)--Oh e chissà si nni ju! Sa cu' è ca l'avissi a fari 'ssa parti!... TIDDA (_con intenzione_)--'Ssa bella parti! DONNA PRAZZITA Videmu tutti l'autri, prima! LA VECCHIA (_tra le quinte_)--Ohhh! D. NITTU Si zittissiru, si zittissiru, ca sta parrannu ddà arreri! LA VECCHIA (_c. s._)--Oh lu bellu cavallacciu! Cca pi tempu vui, oggi!.... Acchianati, acchianati ca cc'è Tinnirina! VOCE DI D. NINNARU (_alterato_)--Cu cui?.... cu Cappiddazzu? LA VECCHIA Oh, Maria Santissima, chi facci scura c'aviti!.... No, sula è pp'accomora.... Trasiti, trasiti, ca vaiu cca 'nfacci, e tornu! E chiamatila, a Tinnirina, ca vi fa cumpagnia. SCENA II _appare_: D. Ninnaru. D. NINNARU (_entrando, parlando c. s. rivolto verso l'interno_)--No, no, signura, iu cercu a vossia, e cci haiu a parrari d'idda! (_si volge verso il pubblico_). RACHILINA Uh, don Ninnaru è chistu! Ch'è graziusu! Ch'è eleganti! D. IACU (_ridendo grosso_)--Graziusu, si! Mi pari un spinnacardiddi! E chista non po' essiri parti mia! D. NINNARU Cca 'stu iocu ha duratu assai e divi finiri! Finu ca era Don Sucasimula, mi faceva arridiri.... Ora spuntan ssu Cappiddazzu!... Quantu nni ficimu? Unni jemu cu 'sta chitarra?... È certu ca chistu veni cca.... chi voli? Fa cridiri chi pretenni a la Zi Vittula... E allura pirchì non va nni idda, e veni cca? Chi traficu cci avi?... È certu ca Tinnirina cci arridi e lu ricivi in gran segretu (_tentennando il capo_) Vah.... vah.... vah.... vah... Chista cca, 'a vecchia, dici e non dici... ietta 'na paruledda ca percia balati.... e poi.... non sapi cchiù nenti.... TIDDA Sperta, sperta, 'ssa vecchia! D. NINNARU Iu, intantu, mi sciarriu cu 'i me' parenti.... TIDDA Mischinu! D. NINNARU Cca si cci divi fari nèsciri 'u maraùni! Stannu a cantari.... pirchì, si non cci vidu chiaru.... (_va per la sinistra chiamando_)--Giufà! Giufà!.... RACHILINA Uh (_batte le mani_)--macari Giufà cc'è! D. GASPARINU E mi pari ca tutti Giufà sunnu ddocu a supra (_poi, vedendosi guardato da tutti, aggiunge:_)--e macari cca sutta! D. LIDDU Iu non cci staiu capennu nenti! Vidu ca 'ssa vecchia cu 'ssu ciascu nni sta cumminannu tanti. D. IACU E bella figura mi pari ca cci sta faccnnu 'ssu Don Ninnaru! D. NITTU Signuri mei, lassati sentiri chi discursu cci sta facennu a Giufà! D. NINNARU (_dall'interno_)--Giufà! Giufà! VOCE DI GIUFÀ (_rifacendo con lo stesso tono come a trovar la rima_)--Allu cca, allu cca! Chi cc'e' chiamari a donna Tinnirina? D. NINNARU No, non chiamari a nuddu: aspettu a 'sso soru, 'a vecchia di l'acitu.... Fammi passari 'nt'o salottu. SCENA III. _riappare_: La Vecchia di l'acitu. RACHILINA 'N'autra vota 'a Vecchia cc'è'! Ma chi è, diavulu? comu fa a trasfurmarisi accussì! LA VECCHIA (_friggendo di contentezza, ricava il fiasco e ribeve a lungo, poi:_)--Forza a la machina, ca a bon puntu semu! Cci attizzai un focu di carbuni scattialoru, ca si nni sta jennu tuttu faiddi faiddi! L'abbivìru iu, 'sti buttuneddi di rosa; ma cu chistu.... cu chistu. (_fa cenno di annaffiare col fiasco dell'aceto_)--Ca chi pi daveru hannu a sbucciari belli e odurusi e hannu a 'mbriacari a 'ss'omini ca mi lassaru 'mpassulunìri 'mmezzu li spini! (_al fiasco_)--Tu si' la me' forza! (_lo bacia_)--E tu cci ha' pinsari a nun farli chiumpìri! (_appressandosi all'uscio di sinistra_)--Giufà! Giufà, unn'è D. Ninnaru? (_cava dal seno due biglietti, li esamina negli indirizzi, se li mette uno nella destra, l'altro nella sinistra, facendo cenni satanici d'intesa con se stessa; poi:_)--Ah, 'nt' 'o salottu 'u facisti trasiri? Facisti bonu! staiu vinennu! (_prima d'uscire, ribeve_). TIDDA Tumma! tumma fin'a la fezza! Arsalarma, chi siti chi avi! LA VECCHIA (_esce; poi dall'interno_)--Ah, Tinnirina, 'u lassasti 'u specchiu? Chi sintisti? Non è visita pi tia! VOCE DI D. TINNIRINA Non haiu 'ntisu a nuddu iu!.... Pirchì? cu' cc'è? TIDDA Oh chi vuci di Serafinu! 'Nnuzzintedda, n' 'o sapi cu' cc'è! Ah, chi spassu! Mi staiu scialannu! D. LIDDU Signurina, e nni facissi sentiri! Nui vulemu scialari macari nuautri! LA VECCHIA Vah, ca non lu sai? Don Ninnaru cc'è! Ma pi parrari cu mia e no cu tia! SCENA IV. _appare_: Donna Tinnirina. DONNA TINNIRINA (_appena entra si preme le mani sul seno_)--Dio, come mi palpita il cuore! D. NITTU Uh, splendida! Donna Tinnirina! D. LIDDU Pari vistuta di luna.... Ch'è bellu! D. IACU Ca chi bellu! A mia mi pari ca sta svinennu! D. GASPARINU Idda sta svinennu, e a mia mi sta vinennu!.... DONNA TINNIRINA Hâ a parrari ccu idda? E chi cci po' diri? Aieri era tantu turbatu, comu si cci facissi umbra il mio contegno cu Cappiddazzu.... Ma 'u sapi Diu ca non cc'è nenti? Nu' 'u pozzu mannari, si si veni a sfugari lu cori cu mia pi me' cucina la Zi Vittula? E lu pozzu cumprumettiri, cuntannuci li fatti soi a tutti?.... Cc'è quarcunu ca metti mali!.... Ma cu' po' essiri? Pozzu suspittari di me' soru? lu me' stissu sangu? Saria piccatu murtali! Iu non sacciu diri di no a nuddu! Anchi Don Sucasimula, mischinu.... D. NITTU Uh, macari Don Sucasimula cc'è! TIDDA Ma figuramunni quanta nn'avi appressu donna Tinnirina! DONNA TINNIRINA Macari iddu, aieri, era tuttu 'nfruscatu pi 'ssu va e veni di Cappiddazzu, e voli una spiegazioni.... oggi stissu. E giustu giustu appi a veniri D. Ninnaru!.... Si s'incuntranu cca, comu fazzu? (_si fa alla finestra, e subito riponendosi la mano al cuore, se ne ritrae_)--Oh Dio! ecculu cca! Mi ha fattu un cenno! (_si riaffaccia_)--No! no, D. Sucasimula! Non salite! non salite! (_Dio, com'è aggrunnatu!_). RACHILINA Maria, chi parti grevia ch'è chissa! E cu' l'ha a fari? TIDDA Ognunu a so', avi a fari! Mi pari difficili ca chissa fussi 'a mia! Sarà grevia 'a parti, ma 'a cummedia di mastru è fatta! Assai mi staiu scialannu! DONNA PRAZZITA Iu dicu ca tutti nn'avemu a scialari! Stamuni muti! DONNA TINNIRINA (_c. s._)--Non potete! non potete per ora! (_andando verso l'uscio di sinistra_)--Che contrattempo, Maria, che contrattempo (_tende l'orecchio verso l'interno_)--Dio, se esce!.... Don Ninnaru è spadaccinu... e si finisci a duellu? (_lusingata_)--Per causa mia! Ah! Al solo pensiero mi sento impazzire! (_si riaffaccia_)--Per carità, per carità, Don Sucasimula! Vengo giù io, allora! vengo giù io! (_va via; poi internamente_)--Cca, cca, venite dentro il portoncino; ma senza farvi vedere.... VOCE DI D. SUCASIMULA Eccomi! Ma non capisco pirchì lei m'avi a parlari di nascosto... Non posso ricevere più l'onore d'acchianari in casa? DONNA TINNIRINA Ma no! Per carità, non dite così! VOCE DI D. SUCASIMULA Ma perchè queste cose segrete? D. LIDDU Avi ragiuni, mischinu! Unu c'aspetta cca, iddu ca s'avi a ammucciari ddà! TIDDA Cc'è postu pi tutti! DONNA TINNIRINA Oh Dio! La Zi Vittula! idda veni! idda veni! Viniti cca, viniti cca, non nni facemu a vidìri! DONNA PRAZZITA Ah! Eccu ca veni a Zi Vittula, ora! Ca daveru è fatta di mastru! BRASI A unu a unu tutti hannu a veniri! SCENA V. _appare_: La Zi Vittula. DONNA PRAZZITA Uh! eccula! eccula! E chi su' ddi cosi ca cci pènninu? Guarda... cudi di iattu su'! Maria Santissima, perfetta! perfetta! Bravu lu cucinu Nzulu! Bravu! Bravu! (_batte contentissima le mani e tutti la imitano_). LA ZI VITTULA (_furente, frenandosi a stento e mano mano accalorandosi fino al parossismo_)--Unn'è? unn'è 'ssa jattaredda morta; ca mi fa l'amica e la cunfidenti, ca finci d'intirissarisi pi mia e poi sutta sutta tira braci a lu so' cudduruni! Ca l'avi grossu chidda, lu cudduruni! Massaria ranni! putia cu du' porti! Di cca si trasi e di ddà si nesci! Pi non vidirinni 'nfacci unu cu 'n'autru! E si nisciu di l'autra porta, 'ssu Cappiddazzu, diciticcillu ca non mi nni 'mporta nenti! Mancu pi schifiu l'haiu! Ma iddu cca non ce' e' mettiri cchiù pedi! Pi 'mpegnu! Avi ragiuni me' cucina la Vecchia di l'acitu! Pi mia è un lapunazzu vecchiu, e sugnu iu ca lu cacciu, pi sapillu! Sciù! sciù! passi là! malanova di te' sulu! Chi si crideva ca, appena iuntu, cci avia a grapiri li vrazza a 'ssu trisoru? E quannu non cci vinni fatta, si ittò a mari vasciu, unni cci appidicava cchiù megghiu! Ma non cci hâ a ristari nni 'sta caramma! A mari largu, a mari largu s'hâ a iri a affucari! Unni cci su' li petri nivuri! Cca, nni la terra vattiata, non cci hâ a mettiri cchiù pedi, mancu mortu! Hâ a moriri, sulu comu un cani a la stranìa, vasinnò si perdi lu me' nomu! (_si precipita per l'uscio di sinistra_). TIDDA (_che, ascoltando, s'è tenuta a stento, fremendo d'ira e di rammarico, scoppia a questo punto in pianto violento. Tutti si alzano e le si fanno attorno_). TUTTI Uh! uh!.... E chi fu?.... E pirchì?.... Comu? D. LIDDU Signurina Tidda, e chi cc'entra? D. NITTU E chi s' 'a pigghia supra 'u seriu, lei? Cummedia, è?! D. LIDDU L'ha dittu lei stissa ca D. Nzulu è opiranti bravu! D. IACU E 'ssa parti veru bella la rapprisintau! cu lu sangu a l'occhi! Bravu lu signor D. Nzulu! DONNA PRAZZITA Ca si sapi, 'nt' e' cummedii, s'arridi e si chianci! si chianci e s'arridi! ah.... ah.... ah.... D. IACU Vah! Battemu 'i manu tutti, e sicutamu! Ca ora nn'addivirtemu.... D. LIDDU (_subito_)--Cu Peppi Nnappa! D. IACU Cu don Sucasimula! D. GASPARINU Abbasta ca non fa nesciri a mia, annunca a iocu di tutui finisci! D. LIDDU Vaia, signurina Tidda! finemula!.... Eccu, eccu.... cca cc'è don Sucasimula! Si livassi 'ssu fazzulettu di l'occhi! SCENA VI. _appare_: Don Sucasimula. TUTTI (_accolgono l'apparizione battendo le mani, per stordire e rianimare Tidda che riesce a stento a frenarsi e si forza, ora, a sorridere anche lei_)--Uh! veru D. Sucasimula è! Bellu! Perfettu! Pari pittatu! D. SUCASIMULA (_movendosi come una marionetta, con le braccia strette alla vita e un bastoncino orizzontalmente tra le mani, con l'aria di uomo sperduto_)--E chi sacciu!.... Cu' s'ammuccia di cca, cu' s'ammuccia di ddà!.... Mi trovu in imbarazzu perchì aspiru.... aspiru.... aspiru.... aspiru alla beltà! ma non mi vogghiu cumprometteri cu nuddu, e mancu vogghiu fabbricari a crudu.... Dici 'a genti ca caminu supra l'ova, ma iu cammino.... cammino così.... col passo chiommino, col passo chiommino.... Permesso di qui? (_s'introduce per la sinistra; poi, dall'interno_)--Mi posso introdurre?.... Disturbo? Si, sarei proprio io, don Sucasimula! Oh! La signurina Zi Vittula!! Lei qua? (_suono di campanello_). D. LIDDU Oh, sonanu! E cu' veni ora? Peppi Nappa? D. NITTU Eh, ancora nn'avi a veniri fudda! Cc'è macari don Cola Mecciu. D. IACU Haiu una curiusità di vidillu nt' 'a facci! D. NITTU (_a Tidda_)--Bravu, signurina, 'u sta vidennu? Passau! A fici ridiri 'ssu Don Sucasimula? (_altro suono di campanello_). SCENA VII. _appare_: Giufà. TUTTI Uh! Allu cca, Giufà!... Perfettu! Ca daveru un diavulu è! Chi facci di babbu! 'U saccu avi! 'u saccu! Sintemu! sintemu chi dici! GIUFÀ Tu pigghi di cca.... tu pigghi di ddà.... e 'u capitanu 'mmenzu sta! (_apre prima il pugno destro, poi il sinistro, e mostra nell'uno e nell'altro i due bigliettini che nella scena III s'è cavati dal seno la Vecchia di l'acitu; e poi dice furbescamente_)--Chi porti, Giufà? Tocca, tocca, e vidirà!... Ahi! chi? 'I spini hannu! E si mancianu cu l'acitu! (_esce per la comune_). RACHILINA Sa unni 'i porta 'ssi bigghietti? D. LIDDU Chissi chiddi d' 'a vecchia sunnu! Quarchi autra 'nfamità! D. NITTU Ma silenziu, signuri mei! Sintemu cu cu' parra! GIUFÀ (_dall'interno_)--Uh, guarda chi cumminazioni! Voscenza è cca, e iu cci stava vinennu a purtari un pizzinu d' 'a me' patruna! VOCE DI PEPPI NNAPPA A mia? Duna cca! Idda unn'è, supra? GIUFÀ Si, ma comu si non ci fussi.... VOCE DI PEPPI NNAPPA Pirchì? GIUFÀ Avi visiti.... VOCE DI PEPPI NNAPPA Si? ma io non sono mai di troppo. GIUFÀ Voscenza trasi allura, ca iu vaiu a purtari 'n'autru pizzinu! SCENA VIII. _appare_: Peppi Nnappa. TUTTI Peppi Nnappa! Peppi Nnappa! Iddu è! Ch'è ridiculu! Ch'è smafarusu! Guarda ddi càusi! Scurciatu! PEPPI NNAPPA (_è entrato con l'aria di un Rodomonte; mette la canna d'India sotto il braccio, s'accomoda il berretto a barca sulle ventitrè, si ravvia il ciuffo da un lato, si tira i calzoni a campana sotto l'ampia fascia frangiata, con mossa malandrinesca, poi con tono e gesti eroici_)--Leggiamo questo pezzinu! (_apre il biglietto e legge stentatamente_) «Caro D. Peppi Nnappa» (_e chiustu sugnu iu!_) «Sacciu ca siti spinnatu».... Cu' è spinnatu! Iu, spinnatu?.... «di mia cucina la Zi Vittula».... Ah! sapemunni sentiri!.... «ma 'ssu spinnu è puru d'autri, ca l'haiu sempri pi la casa». D'autri? (_si tira indietro_)--Senza mutriarinni!.... (_e si posta come per in parata, per la difesa e per l'offesa_)--Cu' cc'è ca si voli fari avanti? Ccà cc'è pettu pi tutti! (_riprende la lettura_)--«E siccomu haiu la soru schetta e la genti ca non sapi po' parrari, saria bonu ca vi facissivu avanti pi cuitari la palumma e fari fuiri lu spruveri!» (_tirando dalla fascia una enorme pistola_)--Cca semu! E a 'ssu spruveri lu 'ntacciamu 'ntra 'na porta di carrittaria! TUTTI Bum!! PEPPI NNAPPA (_al Bum del pubblico, fa un salto indietro di paura e subito si posta come sopra_) Oh, Peppi Nnappa! non nn'ammaraggiamu! Mi cummeni di fari tozzula o di non fari tozzula? Sintemu chi voli la Vecchia di l'acitu, e la còlira di la sira sarvamunnilla pi la matina. (_si tira furbescamente con l'indice la pàlpebra inferiore dell'occhio e passa di là. Scena vuota, lungo la quale si udrà tra i commenti, di cui sotto, un suono di campanello, prima delicato, poi man mano più forte, infine furioso; quindi il fracasso d'una porta atterrata_). D. LIDDU Malandrinu, chissu! D. IACU E chi avi a essiri? Malandrinu di fudda! Peppi Nnappa, e tantu basta! D. NITTU Sa cu' l'ha a fari 'ssa parti? RACHILINA Sintemu cu' veni ora, ca stannu sunannnu! D. LIDDU Ca don Cola Mecciu, cu l'autru pizzinu! Iu sugnu 'mprissionatu di tuttu 'ssu traficu di 'ssa Vecchia! Cci aviti capitu nenti vuautri? Cu' è? pirchì l'ha fattu? TIDDA (_friggendo_) Pirchì l'ha fattu? Ca pi 'nfamità, l'ha fattu! Si Capisci tantu beni! DONNA PRAZZITA Sintemu, sintemu finu a l'urtimu, ca cc'è unu ddocu ca sta sfasciannu 'a porta! RACHILINA Eh, mi pari ca 'a sfasciau. SCENA IX. _appare_: Don Cola Mecciu. TUTTI Cca è! Cca è! Madonna, ch'è arruffatu! Pari un porcuspinu! Tuttu muschi! Muzzicatu d' 'i vespi!... Eh, Don Cola Mecciu, ogni pilu cci fa 'mpacciu! D. GASPARINU (_riconoscendosi, balza in piedi, inalberato, e attende in procinto di lanciarsi_). D. COLA MECCIU Santu diascacci e diantanuni... D. GASPARINU (_lanciandosi davanti al palcoscenico, gestendo furiosamente_)--Chi sintiti fari, misseri e bestia? D. COLA MECCIU (_rifacendo tale e quale dal palcoscenico i gesti e le mosse di D. Gasparino come se fosse uno specchio davanti a lui, botta e risposta_)--Chi sintiti fari, misseri e bestia? D. GASPARINU 'Sti scherzi iu non li supportu! D. COLA MECCIU (_c. s._)--'Sti scherzi iu non li supportu! D. GASPARINU (_volgendosi agli spettatori che ridono_)--Non divi ridiri nuddu a li me' spaddi, santu diascacci... TUTTI ....e diantanuni. D. COLA MECCIU (_c. s._)--Non divi ridiri nuddu a li me' spaddi, santu diascacci.... D. GASPARINU (_furente, leva le braccia, afferra D. Nzulu e lo strappa giù dal palcoscenico_)--Oh! Ca cu mia non si scherza! TUTTI (_si alzano in sobbuglio e accorrono a staccare D. Gasparino da D. Nzulu, ma sono in preda tutti a una grande eccitazione per il veleno che hanno ingozzato durante la rappresentazione, e che ora rigurgita in furiosa collera contro D. Nzulu_). DONNA PRAZZITA Ragiuni avi 'ssu galantomu! D. IACU Nn'ha misu 'ncaricatura a tutti! D. NITTU Chissà, accussì, chi è? Màscara ca nni metti? D. LIDDU Ora ho capitu! Tutta una burletta ha statu? DONNA PRAZZITA Burletta? Comu! una burletta? Nn'avemu cunzumatu, e ora tuttu è 'na burletta? Carta bullata curri! D. IACU Carta bullata? Scupittati cca currinu! DONNA PRAZZITA E ridi? e ridi? Taliati comu s'arricria a ridiri! D. NZULU (_Dominandoli_)--Ca ridu, ridu, si, pirchì vi vidu accussì 'nfuriati! DONNA PRAZZITA Comu? 'Nfuriati? A nuautri nn'abbrucia l'arma! Cu' è ca paga cca! TIDDA Già! Oh! S'ha statu 'na burletta, cu l'interessi non si cci ioca! Cu' paga? D. NZULU Ca si ancora non mi l'aviti fattu finiri? 'Ssu surfareddu jiri e viniri mi tirau cca sutta! Cci stava vinennu a chissu! Cci stava vinennu! Chi non l'aviti 'ntisu chi cc'è Cappiddazzu paga tuttu? (_tutti lo guardano sempre più irati, ma anche perplessi, come per dire: Che altro vuoi inventare adesso? Allora egli li guarda fiso un po' tutti con aria da dominatore, sicuro del fatto e come nauseato del loro contegno, aggiunge_) E ddà banna è! TUTTI (_restano dapprima come allibiti, poi fanno impeto verso il palcoscenico, gridando_)--L'americanu? Ah! Arrivau? iddu è Cappiddazzu? Unu'è? unn'è? D. NZULU (_parandoli tutti_)--Ohè! Fermi! Unni iti! 'Nt' 'a me' casa? Ha d'ora c'arrivau! TIDDA Ah! Iddu v'ha aiutatu ddà arreri! RACHILINA Maria, chi virgogna! D. IACU Ah! Appattatu allura era? Ca signuri mei, giustu è! Cu' l'ha aiutatu a vestiri e spugghiari? D. PRAZZITA Ca facitulu nesciri allura! Arrivati a 'stu puntu! Iu cci haiu a parrari! TIDDA Tutti cci avemu a parrari! TUTTI (_facendo impeto di nuovo_)--Tutti! tutti! D. NZULU (_di nuovo parandoli e dominandoli_)--Nesci quannu cci 'u dicu iu! (_poi, ottenuto il silenzio_)--E niscirà pi aggiustari li iammi a tutti, macari a chiddi chi l'hannu storti comu li cani! Non pi nenti è Cappiddazzu paga-tuttu! TUTTI (_si guardano, fingendo di non comprendere, poi_)--Chi divi aggiustari? Semu cca ca l'aspittamu! Facitilu nesciri! Pirchì non esci? D. NZULU Pirchì è vistutu! E si mi lassauru fari fin'all'urtimu, senza 'nfruscarivi tutti, nisceva a tempu e a locu! Ma n' 'o viditi ca semu d'accordu? Era cumminata tantu graziusa! 'Nt' 'a cummedia chiddu voli nesciri!... C'amu a fari? livamu manu e ognunu si nni va pi fatti so'? DONNA PRAZZITA Chi? comu? accussì ni nni iemu? Cca 'i cunti prima s'hannu a fari! D. NZULU 'I cunti su' prestu fatti: cu' cchiù cci misi, cchiù cci persi! Vi pari ca picca haiu spisu iu? DONNA PRAZZITA E chi discursu è accussì? Chi niscistivu pazzu? TIDDA Vui aviti spisu? Iu m'haiu ittatu a solu! Chi daveru vulissivu fari 'na 'nfamità di chissa? D. NZULU Iu? Non nni fazzu 'nfamità, iu!... E tu 'u sai!... Vi dissi ca semu d'accordu ca nesci p'aggiustari tuttu--tuttu, mi capiti?--ma comu Cappiddazzu! Pirchì sulu comu Cappiddazzu po' aggiustari a tutti! Ca si duvissi nesciri cu li so' robbi e cu la so' facci, pi taluni, inveci d'aggiustarivi l'interessi, li costi vi duvria aggiustari cu un marrabbeddu tantu! (_li guarda tutti negli occhi, dominandoli, tanto che nessuno osa più parlare. Ne approfitta, e aggiunge_) Brasi, vo' pigghia 'ssi robbi! (_Brasi va e rientra poco dopo coi costumi sulle braccia_). TUTTI Robbi? E c'amu a fari ch' 'i robbi? D. NZULU Ca v'aviti a vestiri! TUTTI Chi? comu? nn'avemu a vestiri? chi stati dicennu? D. NZULU Ah, chi vuliti vidiri a iddu sulu mascaratu? Cca, o nni vistemu tutti, o nuddu! O la facemu tutta fin'all'urtimu, p'arrivari unni s'avia a arrivari, o cci calamu lu sipariu e ognunu si nni va a la so' casa! D. GASPARINU Iu non mi nni vaiu! DONNA PRAZZITA (_ingozzando il rospo a denti stretti_)--Ca quannu è accussì, videmunnilla tutta! D. LIDDU E videmunnilla, si! signuri mei, chi cci appizzamu? Iucata è! D. NZULU 'I parti vi l'aiu fattu a tutti! Brasi, stenni 'ssi robbi, e ognunu si pigghia 'u so'! Don Gasparinu, viniti cu mia, ca vi dugnu chistu! D. GASPARINU E iu chi sugnu Don Cola Mecciu? D. NZULU Comu! M'aggranfastivu e mi ittastivu cca sutta pirchì vi riconuscistivu? Caminati! (_lo prende amorevolmente per il braccio, mentre lui recalcitra e se lo porta di là_). BRASI (_deponendo sulle spalliere delle sedie i costumi_)--Chistu è di donna Tinnirina! Chistu è di la Vecchia di l'acitu, e cca cc'è lu ciascu! Chistu è di la Zi Vittula! (_dall'altro lato_)--Ripartu masculinu! Chistu è di D. Ninnaru! Chistu di D. Sucasimula! 'St'autru di Peppi Nnappa! E chistu di Giufà, ca non lu posu pirchì è miu, ca non cc'è periculu ca sgarra nuddu! DONNA PRAZZITA E daveru non cc'è megghiu Giufà di tia! Pareva babbu! D. IACU (_si precipita sul costume di D. Ninnaru, mentre Rachelina prende quello di donna Tinnirina, e Donna Prazzita afferra quello della Zi Vittula_)--Mi dici 'a testa ca m'avi a stari strittu! TIDDA Unni iti cu 'u sceccu? Chi vi pigghiati chiddu d' 'a Zi Vittula? D. NITTU (_facendo per prendere anche il costume di D. Ninnaru_)--Dal momento che non è vostro! DONNA PRAZZITA Pirchì? Non è 'u miu? D. LIDDU (_strappando ai due contendenti il costume di D. Ninnaru_)--Vah, livativi! Circativi 'u vostru! (_lo porta via, seguito dai due che protestano a soggetto_). TIDDA Allura iu chi sugnu 'a Vecchia di l'acitu? (_le strappa l'abito della Zi Vittula e le porge il fiasco_)--Va 'mpunitivi 'ssu ciascu! (_e va via appresso a Rachelina_). BRASI Varda ch'è bella ca nuddu si voli pigghiari 'u so' vistitu, va circannu chiddu di l'autri? DONNA PRAZZITA (_tornando a ingozzare_)--E va beni! Finzioni è! È bonu 'u so'! tuttu cudi di iattu (_via_). D. NITTU (_torna sconsolato e va a prendere il costume di Peppi Nnappa, lo osserva e riflette_)--Mah! Forse perchè sostengo le mie idee, e poi sono un poco prudente e mi tiro indietro, mi ha voluto raffigurare di Peppi Nnappa. D. IACU (_sopravvenendo_)--Chi? Chi faciti? E chi sugnu allura ddu smiciaciatu di D. Sucasimula? Va, dati cca, e pigghiativi 'u vostru! D. NITTU (_come per vendicarsi, cedendo il vestito_)--Ah, si allura è lei Peppi Nnappa.... (_via con D. Iacu, ciascuno col suo costume_). BRASI (_solo, vestendosi_)--Chiddi si vestunu ddà.... l'autri, ddà banna.... Eh già!.... si vergognanu!.... Iu vurria sapiri si è pi chiddu chi portanu di sutta, o pi chiddu ca s'hannu a mettiri di supra! Iu non mi vergognu... e mi vestu cca, ca non cc'è nuddu!.... 'U saccu è cca, chinu di cacocciuli spina.... e comu hannu punciutu! e ancora bonu tuttu s'avi a sbacantari! Avvisamu lu sonu, ora! (_monta sul piccolo palcoscenico e parlando verso l'interno_)--Maestru! professuri! Tinemunni pronti, ca ura è! D. NZULU (_dall'interno_)--Brasi! Brasi! BRASI Non cc'è Brasi! D. NZULU (_ridendo_)--Ca cu' cc'è? BRASI Giufà! S'allistissi, ca pronti semu! D. NZULU Ah, bravu! Chiamali allura! BRASI (_chiamando a voce alta_)--Signor Don Ninnaru! Donna Tinnirina! Don Peppi Nnappa! Don Sucasimula! Zi Vittula! La Vecchia di l'acitu! Don Cola Mecciu! Niscemu! niscemu! Ca Cappiddazzu prontu è! (_vengono fuori tutti dai varii usci vestiti coi loro costumi, e subito dopo rientrano dal fondo Don Gasparinu e Don Nzulu, vestiti da Don Cola Mecciu e da Cappiddazzu paga-tuttu_). D. NZULU Oh (_con le mani in alto, salutando magnificamente_) Quanta bella cumpagnia di dame e cavalieri! quanto onore nella mia casa! (_tutti restano interdetti, confusi, costernati_). DONNA PRAZZITA E cu' siti vui, Cappiddazzu? TIDDA E 'u cucinu americanu? D. NZULU Ecculu cca! Cappiddazzu paga tuttu! TUTTI Vui? Comu, vui? Vah! c'ancora 'u scherzu cuntinua? E chi aviti 'ntisu fari? Ma chisti su' daveru cosi di vastunati! DONNA PRAZZITA E cu' è ca paga? Vui âti a pagari? TIDDA A chi pi daveru finu e' scupittati 'u vuliti purtari 'ssu scherzu? D. IACU Ca 'st'americanu allura ca duvia arrivari tuttu un truccu ha statu? D. NZULU Truccu? Avi vint'anni c'arrivau e picciuli nni purtau e purtau lu cori chinu d'amuri e di disiu di la famigghia; ma nuddu lu vosi cridiri! e chiddi ca lu vittiru turnari modestu comu partiu, mancu lu guardaru 'nfacci; e l'autri a cui si avvicinau cu cunfidenza e cu amuri, lu 'ntussicaru e tutti lu lassaru a l'agnuni pi tant'anni! Appi a 'nvintari a 'n'autru americanu comu non sappi essiri iddu, ca avirria sbrizziatu dinari di cca e di ddà, cu 'ssu Cappiddazzu ranni, pi aviri la casa china di parenti e d'amici! V'haiu vulutu fari vidiri cu' siti! Iti, viniti, vi 'mpupati, vi canciati, criditi di essiri cu' sa chi, e siti sempri chiddi! sempri li stissi tipi di la nostra razza: la Vecchia di l'acitu... la Zi Vittula... Peppi Nnappa... Don Ninnaru... donna Tinnirina... Don Cola Mecciu... Don Sucasimula... e Giufà! E cca vulia arrivari! A dirivillu 'nfacci vistuti d'accussì! ora ca non cc'è cchiù rimediu! (_notando un movimento di ribellione, alza la voce per dominarli_)--'I ricchizzi di l'americanu accussì assai non cci su'; ma ci nn'è, pi grazia di Diu, ci nn'è! Vi l'avia a lassari a la me' morti; ma siccomu sacciu ca non po' essiri lontana, 'sta surprisa pi tutti vi la vosi fari ora, passannumi puru iu 'stu picculu piaciri di farivi sapiri ca v'haiu cunusciutu. Rachilina avrà la megghiu doti d' 'u paisi; vi putiti fari avanti, Don Liddu, non cc'è cchiù 'ntoppu pi 'i vostri parenti! (_Don Liddu va a stringergli la mano, commosso e corre da Rachelina, che anche lei prende la mano dello zio e gliela bacia, allora lui si volge verso don Nittu, rimasto avvilito_)--Vui, pacenza, D. Nittu! Ristati cu mia, c'haiu bisognu di vui: avemu a scriviri tanti cosi!... A me' cucina Tidda, a facemu stari bella commoda 'nta ddà reggia di casa ca misi, e siccomu a stari suli non è bonu mancu 'mparadisu, Don Gasparinu... vi diciditi finalmenti?... D. GASPARINU Si non m'avissi pigghiatu di punta, avi un seculu ca sugnu decisu! D. NZULU (_prendendo le mani a entrambi e unendole, e poi voltandosi verso don Iacu che lo guarda in cagnesco_)--Pacenza macari vui, Don Iacu, ristati cu mia ca sugnu debuli e haiu bisognu di spadda forti. BRASI (_battendo le mani_)--Beni! Bravu! (_applaudono anche Rachelina, D. Liddu, don Nittu, don Gasparinu_). DONNA PRAZZITA E ora ca vi pigghiastivu 'ssu piaciri a modu vostru nni putemu spugghiari? D. NZULU Ah no! Mentri cci sugnu mastru di cappella, facitimilla fari tutta! V'haiu fattu ballari senza sonu, ora, accussì vistuti comu semu, avemu a ballari tutti cu lu sonu! Giufà, dicci a 'u maestru c'attacca. BRASI (_c. s._)--Musica, maestru! RACHILINA Uh! macari 'u sonu cc'era priparatu! (_si sente dall'interno l'orchestrina che intona un balletto antico in tempo di tarantella_). D. NZULU E iu ballu cu vui, cucina Prazzita: senza rancuri! (_le maschere cominciano a muoversi, seguendo il tempo del ballabile_). SIPARIO. Nota del Trascrittore Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo senza annotazione minimi errori tipografici. Nel primo atto le scene dalla IV alla X, indicate con numeri errati, sono state rinumerate correttamente. End of the Project Gutenberg EBook of Cappidazzu paga tuttu, by Nino Martoglio and Luigi Pirandello *** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK CAPPIDAZZU PAGA TUTTU *** ***** This file should be named 35804-8.txt or 35804-8.zip ***** This and all associated files of various formats will be found in: http://www.gutenberg.org/3/5/8/0/35804/ Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli, Barbara Magni and the Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net (This file was produced from images generously made available by The Internet Archive) Updated editions will replace the previous one--the old editions will be renamed. 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If you wish to charge a fee or distribute a Project Gutenberg-tm electronic work or group of works on different terms than are set forth in this agreement, you must obtain permission in writing from both the Project Gutenberg Literary Archive Foundation and Michael Hart, the owner of the Project Gutenberg-tm trademark. Contact the Foundation as set forth in Section 3 below. 1.F. 1.F.1. Project Gutenberg volunteers and employees expend considerable effort to identify, do copyright research on, transcribe and proofread public domain works in creating the Project Gutenberg-tm collection. 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It exists because of the efforts of hundreds of volunteers and donations from people in all walks of life. Volunteers and financial support to provide volunteers with the assistance they need, are critical to reaching Project Gutenberg-tm's goals and ensuring that the Project Gutenberg-tm collection will remain freely available for generations to come. In 2001, the Project Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure and permanent future for Project Gutenberg-tm and future generations. To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4 and the Foundation web page at http://www.pglaf.org. Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit 501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at http://pglaf.org/fundraising. Contributions to the Project Gutenberg Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent permitted by U.S. federal laws and your state's laws. The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. S. Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered throughout numerous locations. Its business office is located at 809 North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email [email protected]. Email contact links and up to date contact information can be found at the Foundation's web site and official page at http://pglaf.org For additional contact information: Dr. Gregory B. Newby Chief Executive and Director [email protected] Section 4. Information about Donations to the Project Gutenberg Literary Archive Foundation Project Gutenberg-tm depends upon and cannot survive without wide spread public support and donations to carry out its mission of increasing the number of public domain and licensed works that can be freely distributed in machine readable form accessible by the widest array of equipment including outdated equipment. Many small donations ($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt status with the IRS. The Foundation is committed to complying with the laws regulating charities and charitable donations in all 50 states of the United States. Compliance requirements are not uniform and it takes a considerable effort, much paperwork and many fees to meet and keep up with these requirements. We do not solicit donations in locations where we have not received written confirmation of compliance. To SEND DONATIONS or determine the status of compliance for any particular state visit http://pglaf.org While we cannot and do not solicit contributions from states where we have not met the solicitation requirements, we know of no prohibition against accepting unsolicited donations from donors in such states who approach us with offers to donate. International donations are gratefully accepted, but we cannot make any statements concerning tax treatment of donations received from outside the United States. U.S. laws alone swamp our small staff. Please check the Project Gutenberg Web pages for current donation methods and addresses. Donations are accepted in a number of other ways including checks, online payments and credit card donations. To donate, please visit: http://pglaf.org/donate Section 5. General Information About Project Gutenberg-tm electronic works. Professor Michael S. Hart is the originator of the Project Gutenberg-tm concept of a library of electronic works that could be freely shared with anyone. For thirty years, he produced and distributed Project Gutenberg-tm eBooks with only a loose network of volunteer support. Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed editions, all of which are confirmed as Public Domain in the U.S. unless a copyright notice is included. Thus, we do not necessarily keep eBooks in compliance with any particular paper edition. Most people start at our Web site which has the main PG search facility: http://www.gutenberg.org This Web site includes information about Project Gutenberg-tm, including how to make donations to the Project Gutenberg Literary Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to subscribe to our email newsletter to hear about new eBooks.